sabato 31 marzo 2007

Al servizio di Sua Maestà

La tripletta di Peter Crouch nel 4-1 rifiliato dal Livepool all'Arsenal ha portato alla ribalta un attaccante tanto discusso quanto efficace: alto più di due metri, magrissimo, a prima vista parrebbe del tutto Crouch inadatto al gioco del calcio. In realtà Crouch possiede una velocità di gambe e una tecnica tutt'altro che disprezzabili che, unite ad un discreto fiuto del gol, ne hanno fatto un punto fermo del Liverpool e della nazionale inglese.



Contro i Gunners, il bomber di Macclesfield ha messo in mostra il meglio del proprio repertorio: destro in anticipo sul primo palo per il gol dell'1-0; impressionante stacco di testa con palla nel sette per il raddoppio; dribbling secco e conclusione di sinistro in occasione del terzo sigillo personale. Il tutto condito dalla solita serie di sponde e spizzate, meno del previsto per la verità, considerata la sua altezza.



La carriera di Crouch non è stata fulminante: prima d'incontrare il suo mentore Benitez, infatti, il 26enne attaccante ha girovagato a lungo per la provincia inglese, accompagnato quasi ovunque dallo scetticismo generale. Il ragazzo segnava (10 gol nel QPR nel 2000/01, 18 nel Portsmouth un anno dopo) ma non abbastanza da attirare l'attenzione delle grandi. Approdato all'Aston Villa in un momento tutt'altro che felice della storia dei Villans, incontra grandi difficoltà e viene ceduto in prestito al Norwich. Anche qui non brilla, e nell'estate del 2004 passa al Southampton. I Saints, orfani della leggenda Le Tissier, gli affidano le chiavi dell'attacco: Peter Qprrisponde con 12 gol, che però non servono a evitare la retrocessione della squadra dopo 27 anni di massima serie.



Le buone prestazioni in maglia biancorossa convincono il Liverpool a scommettere su di lui: 7 milioni di sterline al Southampton e Crouch è un Red a tutti gli effetti. L'accoglienza di Anfield è tutt'altro che calorosa e l'astinenza da gol dei primi mesi porge il fianco alle critiche sempre più feroci di stampa e tifoseria. Il 3 dicembre 2005 però, dopo 19 partite all'asciutto, l'incantesimo di spezza: doppietta al Wigan e Crouch sveste i panni di freak per indossare quelli di bomber a tempo pieno.



Rimanendo nell'ambito del calcio britannico, la settimana internazionale ha visto ancora una volta protagonista David Healy, centravanti dell'Iranda del Nord, una delle grandi soprese di quest'annata calcistica. Il 27enne di Killyleagh, paesino a 30 km da Belfast, ha firmato la doppietta con cui la nazionale dell'Ulster ha superato la Svezia nella sfida di vertice del gruppo F di qualificazione all'Europeo.



L'exploit di Healy, come detto, non è isolato: il bomber del Leeds ha messo a segno nel corso di queste qualificazioni ben 9 gol, così distribuiti: una doppietta alla Svezia, appunto, una tripletta rispettivamente a Spagna e Liechtenstein e un gol, decisivo, alla Lettonia. Grazie a queste reti, l'Irlanda Healydel Nord si ritrova in testa al girone, davanti a Svezia, Spagna e Danimarca, e può sognare una storica qualificazione alla fase finale dell'Europeo. Healy, comunque, si era già guadagnato i gradi di eroe nazionale nel settembre del 2005, quando siglò il gol decisivo nello storico successo per 1-0 sull'Inghilterra a Windsor Park.



A livello di club, la carriera di Healy è stata piuttosto altalenante: cresciuto nel settore giovanile del Manchester United, non riuscì ad emergere e fu ceduto prima in prestito e poi definitivamente al Preston North End, in seconda divisione. Qui Healy iniziò a farsi conoscere, mettendo a segno 43 reti nel giro di tre stagioni. Il Leeds, appena retrocesso dalla Premier a seguito della disastrosa gestione-Risdale, si accorse di lui e il ragazzo ricambiò la fiducia con 7 gol durante la prima stagione e 16 in quella successiva. Quest'anno, nonostante i Whites navighino nei bassifondi del campionato, ad un passo dalla retrocessione in terza serie, Healy è riuscito ugualmente a mettere a segno 9 reti. L'ultima, ieri al 90' contro il "suo" Preston, ha regalato al pubblico di Ellend Road la speranza di una salvezza che fino a qualche settimana fa sembrava impossibile.



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