venerdì 23 febbraio 2007

Spagna contro tutti

Analizzando il quadro degli ottavi di finale di Coppa UEFA, un dato salta subito all'occhio: su sedici squadre rimaste in lizza, ben quattro (un quarto del totale) provengono dalla Liga. Che il campionato spagnolo fosse al momento il più competitivo del continente non lo scopriamo certo oggi, ma fa comunque effetto vedere il contingente iberico viaggiare così compatto nella seconda competizione europea per club. Ma vediamo nel dettaglio le otto sfide che determineranno l'accesso ai quarti di finale.

Newcastle-AZ Alkmaar
Maccabi Haifa-Espanyol
Rangers Glasgow-Osasuna
Sporting Braga-Tottenham
Siviglia-Shakhtar Donetsk
Lens- Bayer Leverkusen
Paris St.Germain-Benfica
Celta Vigo-Werder Brema


Diciamolo subito: non ci sono risultati scontati, anche le sfide apparentemente più squilibrate (Maccabi-Espanyol e Siviglia-Shakhtar) nascondono delle insidie. Catalani e andalusi infatti faranno bene a non sottovalutare i rispettivi avversari: il Maccabi ha compiuto l'impresa di eliminare il CSKA Mosca, vincitore della UEFA due anni fa e detentore del titolo russo; lo Shakhtar di Lucescu è campione d'Ucraina e annovera tra le sue fila giocatori di sicuro valore come Tymoschuk, Marica e Srna. Spagnole favorite, dunque, ma con riserva.

Il contingente britannico, con l'eliminazione del Blackburn per mano del Leverkusen, si è ridotto a tre sole unità. Il Tottenham, beneficiato del passaggio del turno causa la squalifica del Feyenoord, affronterà lo Sporting Braga, carnefice del Parma: una sfida tutt'altro che proibitiva per gli Spurs, che dovranno però guardarsi dal talento di Diego Costa, gioellino brasiliano già prenotato dall'Atletico Madrid. Decisamente più duro il compito di Newcastle e Rangers, attesi da AZ Alkmaar e Osasuna. Gli olandesi hanno vinto la sfida spettacolo contro il Fenerbahçe, evidenziando un grosso potenziale offensivo ma anche una difesa da brivido: niente di nuovo sotto il sole per Van Gaal, che dovrà studiare adeguate contromisure per limitare la velocità di Martins e Duff. L'Osasuna, al contrario, fa della solidità il suo maggior pregio, come ampiamente dimostrato dal doppio 0-0 (risolto ai supplementari) contro il Bordeaux. I Rangers in Europa volano sulle ali dell'entusiasmo legato alla prospettiva di giocare la finale in casa propria, ma in patria stentano più del dovuto, palesando evidenti limiti tecnici: il confronto con i navarri si preannuncia apertissimo.

Bayer Leverkusen e Werder Brema proveranno a tenere alto l'onore tedesco, nonostante entrambe attraversino un momento di forma particolarmente negativo. I farmacisti vivacchiano in Bundesliga e si aggrappano alle vecchie glorie Schneider e Ramelow; gli anseatici hanno perso contatto con la vetta e pagano il momento-no del bomber Klose. Le sfide contro Lens e Celta Vigo si annunciano infuocate, anche perché espugnare rispettivamente Félix-Bollaert e Balaídos non è impresa facile per nessuno.

Chiude il quadro una sfida di grande fascino come Paris St.Germain-Benfica, due nobili del calcio europeo in cerca di riscatto dopo alcune annate in chiaroscuro. Il PSG sembra trasformato dalla cura Le Guen e si candida per un ruolo da protagonista in Europa, forte di una rosa non eccessivamente ampia ma ricca di talento (Gallardo, Pauleta, Rothen); il Benfica, ancora in corsa per il titolo portoghese, vive di fiammate, ma, come dimostrano i quarti di finale raggiunti l'anno scorso in Champions, può mettere in difficoltà chiunque, soprattutto di fronte ai 50.000 o più della catedral del da Luz.

giovedì 22 febbraio 2007

Protagonisti inattesi (o quasi)

La doppia serata di Champions ha portato alla ribalta vecchi e nuovi personaggi del calcio europeo, nell'ambito di un quadro di risultati tutt'altro che scontato.

Se la vittoria del Manchester a Lille rientra nell'ordine naturale delle cose, al di là del contesto in cui è maturata ("furbata" di Giggs e conseguente reazione ingiustificata di Bodmer e compagni), le altre sfide degli ottavi di finale hanno regalato diverse sorprese.

Su tutte spicca la disfatta del Barcellona al Camp Nou, al cospetto di un Liverpool ormai abbonato agli scalpi d'autore. La squadra di Benitez, tutt'altro che irresistibile in Premier League, ottiene il massimo risultato col minimo sforzo: dopo il vantaggio di Deco, splendidamente imbeccato da Zambrotta, i Reds non si perdono d'animo e trovano il pareggio sul finire del primo tempo. Protagonista assoluto, Craig Bellamy: il gallese, che in settimana aveva colpito il compagno Riise con una mazza da golf (!), si fa perdonare due volte: prima siglando personalmente l'1-1 (e festeggiando con una chiara allusione al "fattaccio"), poi servendo proprio a Riise il pallone del definitivo 1-2. Ad Anfield sono abituati alle teste calde (qualcuno ricorderà l'esultanza di Fowler che "sniffa" la linea di fondo) e se le intemperanze di Bellamy avranno sempre questo seguito, bè, Benitez non potrà che rallegrarsi.

Soprendente, ma solo per chi non segue con attenzione la Eredivisie, anche il successo del PSV sull'Arsenal. I biancorossi di Eindhoven non hanno disputato una grandissima partita, subendo per lunghi tratti i Gunners, ma l'1-0 di ieri è frutto di una buona organizzazione difensiva e della valorizzazione di alcuni elementi non ancora famosi ma di sicuro valore: il portiere Gomes, autore di alcuni pregevoli interventi, è forse quanto di meglio proponga il sempre più ampio ventaglio di portieri brasiliani; il suo connazionale Alex forma con il giovane portoghese Da Costa (classe '86) una coppia centrale di tutto rispetto, così come di qualità sono gli esterni Kromkamp e Salcido; a centrocampo l'esperienza di Cocu è decisiva, e in attacco la velocità di Koné e Diego Tardelli garantisce continua pressione sulle difese avversarie (in attesa del rientro di Farfan e Kluivert). La stella di giornata è però l'ecuadoregno Edison Mendez, un guastatore dalla lunga falcata e dal tiro fulminante: per informazioni, chiedere a Lehmann, costretto a raccogliere in fondo alla rete il suo fendente al quarto d'ora della ripresa.

Nella sfida "galattica" di Madrid tra Real e Bayern torna sugli scudi capitan Raul, troppo spesso relegato al ruolo di attore non protagonista nel calderone di stelle merengue. Il numero 7 madridista firma una doppietta che sa tanto di amarcord, in un 3-2 che mette in parte a tacere le critiche alle due grandi di Spagna e Germania. I problemi per Capello e Hitzfeld rimangono, ma la determinazione e l'impegno profusi martedì al Bernabeu dalle rispettive formazioni dimostrano che l'aria di Champions può fare miracoli.

L'Inter schiacciasassi di Mancini si trova a dover fare i conti con il talento di Villa e Silva, stelle di un Valencia ormai maturo per puntare con decisione al successo finale: al Mestalla tutto può succedere - Ibra e compagni sono capaci di ogni impresa - ma al momento la bilancia pende decisamente a favore dei ragazzi di Quique.

La Roma, dal canto suo, tiene testa al reclamizzatissimo Lione di Houllier, una splendida macchina da gioco se si esclude la fase conclusiva: se non gira Juninho, Fred, Govou e Malouda sono quasi inutili, per non parlare dell'impalpabile Baros di questi tempi. Spalletti può tentare il colpaccio, così come non dovrebbe avere grossi problemi il Milan a sbarazzarsi del Celtic dopo il soporifero 0-0 di Glasgow. Tutto facile, sulla carta, anche per il Chelsea: l'1-1 strappato con Sheva ad Oporto dà ampie garanzie, sempre che quel geniaccio di Quaresma non tiri fuori dal cilindro una magia delle sue...

martedì 20 febbraio 2007

Verso i primi verdetti

Dopo un weekend ricco spunti (il colpaccio del Valencia sul Barça, la perdurante crisi del Real di Capello, il tonfo del Werder in Bundesliga e della Roma in Serie A), si riaccendono i riflettori sulla massima competizione europea, la Champions League. Gli ottavi di finale, spalmati tra martedì e mercoledì, propongono sfide decisamente interessanti.

Il Milan sarà di scena a Celtic Park, teatro delle imprese dei cattolici di Glasgow. I rossoneri, privi di Ronaldo, faranno bene a non sottovalutare la squadra di Strachan, pericolosissima tra le mura amiche con la fantasia di Nakamura e la velocità di Kenny Miller. Se la squadra di Ancelotti riuscirà a limitare i danni, il ritorno a San Siro dovrebbe comunque essere alla portata, tenuto conto delle poco brillanti prove dei biancoverdi lontano dal proprio tempio.

Trasferta insidiosa anche per l'Arsenal in quel di Eindhoven. I biancorossi di Keoman sono in calo di rendimento e hanno diverse assenze (Kluivert, Afellay e forse Farfan), mentre i Gunners viaggiano a pieno ritmo in Premier League. Il pronostico è tutto per loro, ma Henry e compagni dovranno guardarsi dalla velocità del duo Koné-Tardelli, in grado di mettere in difficoltà i non sempre irreprensibili Senderos e Touré.

Tutte in trasferta le quattro inglesi in questo turno di andata: il Manchester è atteso a Lille da una delle grandi sorprese di questa stagione. La squadra di Puel, brava a farsi largo in un girone non impossibile come quello del Milan (AEK e Anderlecht le altre contendenti), sarà priva del talento Keita per squalifica, ma ha dimostrato di essere un brutto cliente per tutti sul proprio campo.

Mourinho sarà protagonista con il Chelsea di un rendez vous in casa del Porto, la sua prima creatura di successo. Sfida che promette spettacolo, con i Blues nettamente favoriti per il passaggio del turno ma con i Dragoes tutt'altro che rassegnati al ruolo di vittima sacrificale.

La trasferta più dura sarà però quella del Liverpool al Camp Nou, di fronte a un Barcellona voglioso di riscatto, vuoi per cancellare in fretta la sconfitta di Valencia, vuoi per mettere a tacere le malelingue sui presunti screzi tra Eto'o e Ronaldinho.

Roma-Lione è forse l'incrocio più intrigante, tra due squadre votate all'attacco e ricche di talento. La banda di Spalletti ha qualche difficoltà in campionato, mentre l'Olympique ha ripreso la sua marcia verso il titolo di Francia: Totti contro Juninho è una sfida nella sfida, con Fred, Mancini, Govou e Taddei a fare da contorno.

Chiudono il programma i due big match: da una parte la classicissima Real-Bayern, entrambe in grossa crisi e per questo ancora più determinate al successo in Europa; dall'altra Inter-Valencia, quanto di meglio (o quasi) possa proporre attualmente il calcio continentale. Un banco di prova importante per tutti, a cominciare dai tecnici Mancini e Quique Sanchez Flores, attesi alla definitiva consacrazione.

giovedì 15 febbraio 2007

Pillole di UEFA

Seconda serata dedicata alla Coppa UEFA: in programma le ultime cinque sfide valide per i sedicesimi di finale. Sedicesimi che di fatto si sono rivelati dei quindicesimi, visto che l'incontro tra Tottenham e Feyenoord è stato annullato per via dei disordini creati dai tifosi olandesi il 30 novembre a Nancy: inglesi agli ottavi e tutti contenti (o no?).

Ma veniamo alle partite disputate in serata.

STEAUA BUCAREST-SIVIGLIA 0-2
Tutto facile per gli andalusi, che ritrovano il gol dopo due 0-0 consecutivi in campionato. Ad andare a segno, prima del rigore definitivo di Kanouté, è però un centrocampista, il "cattivo" Poulsen di tottiana memoria. Per il Siviglia si profila un ritorno decisamente agevole e resta concreta la possibilità di puntare alla riconferma del titolo dopo il successo di un anno fa sul Middlesborough.

SPARTAK MOSCA-CELTA VIGO 1-1
Buono anche il risultato dell'altra spagnola, il Celta, che strappa il pari nella ghiacciaia del Luzhniki di Mosca. I galiziani passano in vantaggio sul finire del primo tempo grazie ad un destro di Antonio Nuñez, ma vengono raggiunti da una magistrale punizione di Kalinichenko al quarto d'ora della ripresa. Nel finale i russi cercano il raddoppio, ma non c'è nulla da fare: al Balaídos servirà un'impresa, anche perché i ragazzi di Fedotov non giocano un match ufficiale da metà dicembre e sono in evidente ritardo di condizione.

ZULTE WAREGEM-NEWCASTLE 1-3
La sorpresa non c'è stata: lo Zulte Waregem, autore fin qui di un torneo soprendente (Lokomotiv Mosca, Sparta Praga e Austria Vienna le vittime dei fiamminghi), cede in casa al Newcastle e dovrà con ogni probabilità salutare la competizione dopo la gita al St James' Park. Il portiere belga Merlier regge per un tempo, ma ad inizio ripresa viene trafitto dal suo compagno Dindeleux, che corregge in rete un cross di Kieron Dyer. Martins raddoppia su rigore al quarto d'ora, D'Haene illude i padroni di casa con un bel colpo di testa al 69', ma Sibierski chiude il conto al 76' con una splendida azione personale.

SPORTING BRAGA-PARMA 1-0
Esordio sfortunato per Ranieri sulla panchina emiliana. Il suo Parma, imbottito di riserve come da tradizone (ma perché le squadre italiane lottano con tanto ardore per conquistare l'Europa e poi, una volta in ballo, schierano in pratica la squadra Primavera?), tiene testa alla quarta forza del campionato portoghese, ma alla fine deve arrendersi alla rete di Zé Carlos, bravo a sfruttare un'indecisione della difesa avversaria. Qualificazione ancora in bilico, comunque, sempre che i gialloblù non preferiscano concentrarsi definitivamente sul campionato.

LENS-PANATHINAIKOS 3-1
Il Lens si conferma in ottima forma superando brillantemente un Panathinaikos apparso in difficoltà anche in campionato (sconfitta di Salonicco contro il PAOK e pareggio interno con l'OFI Creta). I 30.000 del Félix-Bollaert sospingono i Sang et Or al successo in una partita ricca di gol e occasioni: mattatore della serata l'attaccante tunisino Issam Jemaa, autore di una doppietta. Per i verdi di Atene va a segno il bomber Salpingidis, ma la rete su rigore di Aruna Dindane al 90' mette i francesi in condizione di affrontare la trasferta greca con i favori del pronostico.

Quella coppa un po' così

Una serata tutta per lei, anzi due. Questa settimana riprende la Coppa Uefa, secondo torneo per importanza del panorama europeo.

Non si può certo dire che goda di buona salute, la giovane - ha poco più di trent'anni - competizione: l'allargamento della Champions League (nipotina cicciona della sinuosa Coppa dei Campioni) ha imbruttito notevolmente la cugina povera, che ora si ritrova pretendenti come Nancy, Hapoel Tel Aviv e Zulte Waregem.

Lungi da noi snobbarla per questo motivo: gli incontri andati in scena in serata hanno regalato spunti interessanti, al di là delle stelle (o presunte tali) scese in campo.

LIVORNO-ESPANYOL 1-2
A Livorno i padroni di casa si arrendono all'Espanyol: partita giocata in un clima surreale, complice la chiusura al pubblico dello stadio Picchi. La situazione condiziona i padroni di casa, che non riescono ad offrire resistenza all'avversario. I catalani si portano in vantaggio alla mezz'ora del primo tempo con un rigore del "Rifle" Pandiani e raddoppiano ad inizio ripresa con uno spunto di Moha. In mezzo qualche sporadica iniziativa di Lucarelli e compagni: resta ancora un mistero il cervellotico mercato di Spinelli, che ha privato in un sol colpo la squadra di due punte (Bakayoko e Danilevicius) sostituendole di fatto con due centrocampisti (Cesar e Fiore). Il gol nel finale di Galante lascia accesa qualche speranza per gli amaranto, ma a Barcellona servirà un'impresa.

AEK ATENE-PARIS SAINT GERMAIN 0-2
Prestazione autoritaria per il nuovo PSG targato Le Guen. L'avvento in panchina dell'ex tecnico di Lione e Rangers sembra aver dato nuova linfa ai parigini, capaci di espugnare un campo caldo come l'OAKA Spyros Louis. Con Pauleta, Gallardo, Rothen e Luyindula in panchina, a decidere la sfida sono i difensori Traoré e Mendy, a segno nel finale dei due tempi di gioco. Niente da fare per i gialloneri di Serra Ferrer: dopo l'eliminazione dalla Champions si profila un addio definitivo all'Europa. E in campionato i punti da recuperare all'Olympiakos sono ben dieci...

BAYER LEVERKUSEN-BLACKBURN ROVERS 3-2
Doveva essere tra i match più interessanti dei sedicesimi e non ha tradito le attese: cinque gol e tante emozioni alla BayArena tra due formazioni di medio livello di Bundesliga e Premier. Vantaggio tedesco con Callsen-Bracker, pareggio di Bentley ma immediata risposta di capitan Ramelow. Nella ripresa, l'altra vecchia volpe dei "farmacisti" Schneider porta il punteggio sul 3-1, ma il guizzo di Nonda all'86' riporta gli ingelsi sul binario giusto per la qualificazione. Tra una settimana a Ewood Park può succedere di tutto.

BENFICA-DINAMO BUCAREST 1-0
Fatica più del previsto il Benfica per avere ragione dei "cani rossi" di Bucarest. L'ex fiorentino Lobont è in serata di grazia e la sfortuna si accanisce con i padroni di casa (palo di Nuno Gomes, traversa di Simao), ma al 90' l'ex juventino Miccoli risolve un batti e ribatti in area realizzando la rete del definitivo 1-0. A Bucarest comunque, sarà tutt'altro che una passeggiata per gli uomini di Fernando Santos.

BORDEAUX-OSASUNA 0-0
Altra sfida di cartello tra due squadre in salute: i girondini reduci dal successo sul Marsiglia firmato Faubert, i navarri capaci di imporre il pari al Barça e di espugnare Tarragona. La partita la fanno i francesi, ma la scarsa vena realizzativa di Smicer e compagni consente agli ospiti di portare a casa un ottimo pareggio in vista della gara di ritorno.

WERDER BREMA-AJAX 3-0
Il Werder rialza la testa e, dopo lo scivolone di Stoccarda, si aggiudica il match clou della serata travolgendo l'Ajax con un sonoro 3-0. L'espulsione immediata di Lindenbergh (due gialli tra il 20' e il 23'), complica i piani di Ten Cate, costretto a inserire il baby Vurnon Anita (classe '89) per il più offensivo De Mul. Gli ajacidi reggono fino all'intervallo, ma nella ripresa crollano sotto i colpi di Mertesacker, Naldo e Frings.

FENERBAHÇE-AZ ALKMAAR 3-3
Finisce con un pirotecnico 3-3 la sfida di Istanbul tra Fenerbahçe e AZ Alkmaar: olandesi in vantaggio con De Zeeuw al 15', pari turco con Tümer, uno-due ospite con Boukhari e Jenner ad inzio ripresa, finale di marca gialloblù ancora con Tümer e Tuncay.

HAPOEL TEL AVIV-RANGERS GLASGOW 2-1
Piccola impresa dell'Hapoel Tel Aviv, che tra le mura amiche s'impone 2-1 sui Rangers Glasgow, alla prima sconfitta stagionale in Europa: reti di Toema e Dego per gli israeliani; per gli scozzesi a segno Novo.

CSKA MOSCA-MACCABI HAIFA 0-0
Ottimo anche lo 0-0 esterno strappato dal Maccabi Haifa sul campo del CSKA Mosca: o meglio, sul campo dello Spartak Vladikavkaz, prestato per l'occasione ai connazionali moscoviti. Una serata speciale, dunque, per il calcio d'Israele, se consideriamo che in patria Hapoel e Maccabi sono rispettivamente al 3° e 7° posto, in un campionato guidato con autorità dal Beitar Gerusalemme sul Maccabi Tel Aviv.

SHAKHTAR DONETSK-NANCY 1-1
Nell'ultima sfida in programma il Nancy sfiora il colpaccio a Donetsk, dove lo Shakhtar agguanta in extremis l'1-1: al vantaggio francese di Marc-Antoine Fortune all'81', risponde Dario Srna a sei minuti dal termine. Il ritorno in Lorena sarà durissimo per i "minatori" di Lucescu, che dovranno anche fare a meno del loro capitano, Tymoschuk, espulso nel finale.

sabato 10 febbraio 2007

Conferme e sorprese (parte seconda)

Continua il nostro viaggio nelle varie leghe nazionali europee. Diamo un'occhiata alla situazione in Bulgaria, Repubblica Ceca e Danimarca.

BULGARIA
Nulla di nuovo sotto il sole: Sofia sugli scudi, con Levski e CSKA a contendersi la vetta e il Lokomotiv a fare da terzo incomodo. L'apertura ad Occidente, con l'ingaggio di diversi stranieri (alcuni anche di discreto livello, come il centravanti francese Bardon del Levski), non ha modificato più di tanto i rapporti di forza, anche se le piccole realtà continuano a sfornare giocatori interessanti: dopo gli exploit nel Lokomotiv Plovdiv di Martin Kamburov (uscito però dal giro che conta, sedotto dai petrodollari dell'Al Ahli), si attende ora l'esplosione definitiva di Tsvetan Genkov, centravanti del Lokomotiv Sofia opzionato dal Livorno. In realtà gli amaranto avrebbero voluto tesserare il giovane attaccante già per questa stagione, ma intoppi burocratici hanno impedito la definizione dell'affare entro il termine di chiusura del mercato invernale.

REPUBBLICA CECA
Più equilibrato del previsto, il campionato ceco ha quattro regine: le due grandi di Praga, Sparta e Slavia, rispettivamente prima e seconda in classifica, Slovan Liberec e Mladá Boleslav, la squadra della Skoda. I biancazzurri di Dusan Uhrin Jr. (figlio dell'ex coach della Nazionale, Dusan Uhrin) dovranno però fare a meno del loro uomo di punta, Marek Kulic, passato durante la pausa invernale ai rivali dello Sparta Praga.

DANIMARCA
La Superliga danese, ferma per la pausa invernale fino a marzo, ha un unico padrone: l'FC Copenhagen, complice la disastrosa annata dei concittadini del Brøndby, non dovrebbe avere difficoltà a mantenere il titolo conquistato un anno fa. Il gap tecnico, ma soprattutto economico, tra le due squadre della capitale sembra aumentare di anno in anno: mentre il Brøndby ha smantellato la squadra campione del 2004/2005, cedendo all'estero i suoi pezzi pregiati (Elmander, Kahlenberg, Agger), i cugini di casa al Parken si sono rinforzati pescando a piene mani in Svezia e Norvegia (Allbäck, Linderoth, Berglund, Hangeland, Bergdølmo) , per non parlare del colpo ad effetto Jesper Grønkjaer.

2. (continua)

venerdì 9 febbraio 2007

Conferme e sorprese (qua e là in Europa)

In una settimana dedicata in gran parte alle amichevoli internazionali e alle polemiche sulla deriva del calcio nostrano, facciamo il punto sui vari tornei in corso in Europa, cercando di individuare sorprese e conferme rispetto ai pronostici di quest'estate.

ALBANIA
In Albania prosegue sicura la marcia dell'SK Tirana, squadra di riferimento del piccolo paese balcanico. La formazione di Mirel Josa ha accumulato ben nove punti di vantaggio sulla seconda, il Teuta Durazzo, e sembra lanciatissima verso la riconquista di un titolo lasciato lo scorso anno all'Elbasani. D'ora in avanti però i biancoblù dovranno sopperire all'assenza di Hamdi Salihi, attaccante di spicco della Skuadra (nome con cui i tifosi chiamano il team), passato durante il mercato invernale all'SV Ried, sesto nella Bundesliga austriaca.

AUSTRIA
Nel paese di Mozart detta legge il Salisburgo della strana coppia Matthäus-Trapattoni, multinazionale targata Red Bull piena zeppa di uomini d'esperienza in grado di fare il bello e il cattivo tempo in un campionato tutto sommato modesto come quello austriaco. Tra i tanti nomi noti (Niko Kovac, Vratislav Lokvenc, Jorge Vargas e Johan Vonlanthen) spicca quello di Alexander Zickler, ex promessa non mantenuta del Bayern, pupillo del Trap fin dai temi di Monaco di Baviera. L'attaccante tedesco, capocannoniere del campionato con 16 reti, ha trovato in riva al Salzach la sua dimensione ideale.

BELGIO
Decisamente più equilibrato, il campionato belga vive sulla sfida a distanza tra Anderlecht e Genk, con Standard e Gent non troppo distanti. L'asse portante dei biancomalva è facilmente individuabile: la mente è Mbark Boussoufa, talento straripante esploso in Belgio dopo una lunga gavetta tra Ajax e Chelsea; il braccio è Mohammed Tchité, veloce attaccante congolese capocannoniere del torneo con 15 reti. Di lui si ricorda un breve passaggio alla Juventus, nell'estate del 2005, durante una tournée in Giappone. Il ragazzo non impressionò i dirigenti bianconeri, e se ne tornò a Liegi dove l'anno scorso fu protagonista di un'ottima stagione con la maglia dello Standard.

EX JUGOSLAVIA
In Bosnia la grande annata dell'FK Sarajevo fa da contraltare alla pessima stagione dello Zeljeznicar. La squadra più amata della capitale è nei bassifondi della classifica e dovrà lottare fino all'ultimo per non conoscere l'onta della retrocessione. In Croazia tutto secondo copione, con Dinamo Zagabria e Hajduk Spalato a giocarsi il titolo: alla diciottesima giornata sono solo 3 i punti che separano le due squadre. Tutto deciso o quasi in Serbia, dove la Stella Rossa ha ormai fatto il vuoto (ben 12 i punti di vantaggio dei biancorossi sulla sorpresa Apatin). Lotta a due invece nel neonato campionato del Montenegro, con Buducnost Podgorica e Zeta Golubovici su un livello decisamente superiore alle altre compagini. In Slovenia infine sembra davvero l'anno dell'NK Domzale che, dopo due secondi posti, è vicino a conquistare il primo titolo della sua storia.

1. (continua)

martedì 6 febbraio 2007

L'anno dei minatori

Sembra proprio il loro anno. L'anno dei Königsblauen, dei Knappen, dei minatori della Westfalia. Dello Schalke 04 insomma.

La squadra di Gelsenkirchen, dopo il successo sul Werder nello scontro diretto di domenica, è lanciatissima verso la conquista della Bundesliga, traguardo proibito da ben 48 anni. Principale artefice di questi successi è il quarantenne Mirko Slomka, tecnico con pochissima esperienza ad alto livello ma con le idee ben chiare. Il suo Schalke pratica un calcio essenziale e redditizio, nel quale la solidità difensiva ha un ruolo fondamentale.

Davanti al giovanissimo Manuel Neuer, promosso titolare da Slomka a scapito del più esperto Rost (costretto ad emigrare ad Amburgo), agiscono due marcatori arcigni come il brasiliano Bordon e il serbo Krstajic. Sulle fasce si alternano l'uruguaiano Rodriguez, il georgiano Kobiashvili e l'altro brasiliano Rafinha, un piccoletto dotato di grande facilità di corsa e di piedi educati.

Il centrocampo è altrettanto solido, con la coppia Ernst-Bajramovic a far legna davanti alla difesa e con il fantasioso Lincoln ad ispirare le punte. In avanti, in attesa del ritorno di Larsen e della consacrazione di Halil Altintop, il compito di finalizzare è affidato al brasiliano di Germania Kevin Kuranyi e al velocissimo danese Peter Lovenkrands, autore della doppietta decisiva contro il Werder.

Alle spalle della squadra c'è una società ambiziosa, con una delle tifoserie più calde di Germania e con uno stadio gioiello come la Veltins Arena. Da qualche mese, oltretutto, lo Schalke può contare sui rubli della Gazprom, colosso russo leader mondiale nell'estrazione di gas naturale. Una bella garanzia per una squadra che, dopo tante delusioni (la più cocente nel 2001, con la perdita del titolo al 94' dell'ultima giornata), quest'anno sembra davvero sulla strada giusta per la conquista del Meisterschale.