sabato 28 aprile 2007

Diavolo di un Manchester!

Goodison Park, Liverpool, minuto 50: Everton-Manchester United 2-0. Stessa location, 40 minuti dopo: Everton-Manchester United 2-4.





L'incredibile dimostrazione di forza della squadra di Ferguson - che unita al 2-2 strappato dal Bolton sul campo del Chelsea consegna ai Red Devils una bella fetta di scudetto - è solo l'ultimo spot pubblicitario della squadra più entusiasmante del pianeta. Se a un bambino di 5-6 anni capitasse di osservare per la prima volta un incontro di calcio, e per caso questo incontro vedesse protagonista lo United, sarebbe amore a prima vista.

La squadra che fu di George Best possiede un appeal al momento non riscontrabile altrove in Europa: un gruppo giovane, unito, talentuoso, guidato da un santone con tanto di gomma da masticare che non esita a saltellare ad ogni rete siglata dai suoi ragazzi. Tutto ciò unito ad un pubblico straordinario, uno stadio da sogno e una solidità economica da far invidia a qualsiasi club sportivo del pianeta.



Mercoledì sera il Manchester potrebbe uscire dalla Champions per mano del Milan: non sarebbe una sorpresa, i rossoneri sono squadra di grande esperienza e possiedono classe a sufficienza per imporsi con una rete di scarto (quanto basta per raggiungere Atene). Un'eventuale eliminazione non macchierebbe comunque una stagione da ricordare, nella quale il ManU si appresta a conquistare il 16° titolo di Premier della sua storia, il 9° negli ultimi 15 anni.



venerdì 27 aprile 2007

Panorama (parte terza)

Registrati i risultati delle semifinali di Coppa Uefa (l'1-0 dell'Osasuna sul Siviglia e il 3-0 dell'Espanyol sul Werder, di cui potete leggere un'esauriente analisi qui), riprendiamo la nostra panoramica sui vari campionati europei, toccando Portogallo, Scozia e Grecia.

PORTOGALLO
Come da copione, a giocarsi il titolo saranno le tre grandi storiche del calcio lusitano: Porto, Sporting e Benfica. A quattro giornate dal termine, i Dragoes possono gestire un vantaggio di quattro punti sui biancoverdi e di cinque sui biancorossi, che domenica sera al Da Luz si sfideranno nel sentitissimo derby di Lisbona. Insidioso, comunque, anche l'impegno del Porto che sabato sarà ospite del Boavista nel secondo derby di giornata.

SCOZIA
Tutto deciso o quasi a Glasgow e dintorni. Il Celtic ha da tempo messo le mani sul suo 41° titolo nazionale, conquistato matematicamente la settimana scorsa Nakamuracon il successo sul Kilmarnock. La deludente stagione dei Rangers non impedirà ai "protestanti" di Walter Smith di partecipare alla prossima Champions League, pur passando dalla forca di due turni preliminari: il secondo posto dei Gers nella Premier League scozzese non è in discussione. Gli Hearts, nonostante gli investimenti del magnate russo Roman Romanov, potranno ambire al massimo al terzo gradino del podio, al momento occupato dal redivivo Aberdeen di Jimmy Calderwood.

GRECIA
Settimana di festeggiamenti anche in casa Olympiakos, al decimo titolo in undici anni (unica eccezione la stagione 2003/2004, appannaggio del Panathinaikos). Il dominio dei biancorossi del Pireo è stato totale: troppo ampio il divario tecnico ed economico con le concorrenti, incapaci di contrastare la squadra di Takis Lemonis, bravo a proseguire il lavoro svolto da Trond Sollied, esonerato a dicembre dopo i poco brillanti risultati in Champions League. Se per l'AEK il secondo posto è un fallimento relativo, non ci sono scuse per la stagione del Panathinaikos, al momento terzo a 25 punti dai rivali del Pireo.



giovedì 26 aprile 2007

Attualità

Sospendiamo temporaneamente la ricognizione dei vari campionati europei per concentrarci sull'attualità. Settimana di coppe, una delle ultime "spalmate" su tre giorni, con Champions e UEFA in vetrina da martedi a giovedi.



Le due semifinali di Champions League hanno regalato spettacoli differenti e risultati analoghi: tanto spumeggiante è stata la sfida dell'Old Trafford tra Manchester e Milan, quanto combattuta e "tattica" Manu s'è rivelata quella dello Stamford Bridge tra Chelsea e Liverpool. A spuntarla, in entrambi gli incontri con un solo gol di scarto, sono state le formazioni di casa: tutto aperto, quindi, in vista delle gare di ritorno, anche se i due gol segnati in terra d'Albione dal Milan costituiscono un prezioso bottino per i novanta minuti di San Siro.



Sulla sfida tra Diavoli e Diavoli Rossi tanto è stato scritto, con elogi sperticati a Kakà e Rooney, protagonisti annunciati (o quasi) che non hanno tradito. A corrente alternata (ma che corrente!) Cristiano Ronaldo, spina nel fianco della difesa rossonera nel primo tempo, svogliata comparsa nei secondi quarantacinque minuti. Decisamente sottotono, invece, Shevchenko di fronte all'indecifrabile Liverpool di Benitez: l'ucraino sembra in qualche modo patire la presenza ingombrante di Drogba, decisivo nell'occasione del gol di Joe Cole. I Reds, come detto, hanno offerto una prestazione altalenante: primo tempo confusionario con molti errori difensivi e d'impostazione, ripresa rabbiosa e sfortunata.



Dalle due sfide è comunque emersa una notevole differenza qualitativa: Milan e Manchester molto più ricche di talento e alternative, Chelsea e Liverpool limitatamente "inglesi", nel senso più arcaico del termine. Ma se per i Blues c'è l'alibi delle tante, importanti, assenze (Robben ed Essien su tutti), in riva Benitez al Mersey il materiale tecnico è questo, e questo rimarrà. Un attacco con Kuyt e Bellamy difficilmente può spaventare le difese a questo livello, così come gli esterni, Zenden e Pennant, per quanto volenterosi, non possono valere Giggs e Cristiano Ronaldo. In questo senso, ancora più evidente risulta il grande lavoro di Benitez (nella foto), capace di ottenere risultati decisamente brillanti (in qualche modo anche la sconfitta di misura di ieri sera lo è), senza avere a disposizione un materiale umano di primissima qualità.



Nella serata di giovedi, in terra spagnola, andranno in scena le semifinali di Coppa UEFA. Da una parte il derby iberico tra Osasuna e Siviglia, dall'altra la sfida tra Espanyol e Werder Brema. Incroci piuttosto aperti, specie il secondo, con i catalani in cerca di un successo che possa tener vive le speranze di qualificazione alla finale.



lunedì 23 aprile 2007

Panorama (parte seconda)

Continua il nostro viaggio nei vari campionati europei, spazio a Olanda e Belgio.



OLANDA
A novanta minuti dal termine l'Eredivisie è tutta da decidere: tre squadra in testa a pari punti (72), di  cui una, il PSV Eindhoven, in caduta libera e due, AZ Alkmaar e Ajax, lanciatissime ormai da settimane. Il regolamento favorisce proprio il sorprendente AZ di Van Gaal che, grazie alla miglior differenza reti, può permettersi di non badare ai risultati delle avversarie in caso di vittoria. Nel penultimo turno, disputato domenica, il PSV ha evidenziato tutti i suoi limiti attuali facendosi raggiungere in extremis dal non irresistibile Utrecht; AZ e Ajax hanno invece regolato con autorità Hereenveen e Sparta Rotterdam, affiancando la squadra di Eindhoven in vetta alla classifica.

Domenica prossima, alle 14.30, le sfide decisive: il PSV ospiterà il Vitesse, mentre l'Ajax farà visita al Willem II; l'AZ sarà impegnato a Rotterdam contro un Excelsior già sicuro di partecipare ai playout per evitare la retrocessione. A meno di cali di tensione improvvisi, dunque, un impegno tutt'altro che proibitivo per la squadra di Alkmaar, vicinissima alla conquista di un titolo che manca dalla stagione '80-'81. In quell'anno magico i biancorossi raggiunsero la finale di ArveladzeCoppa UEFA (persa con l'Ipswich Town) e vinsero il double campionato-coppa, impresa possibile anche quest'anno, dal momento che Arveladze (nella foto) e soci si giocheranno la finale di KNVB Cup il 6 maggio contro l'Ajax.

Per concludere, una curiosità: dall'anno scorso la federazione olandese ha introdotto la disputa dei playoff per determinare le squadre qualificate alle coppe europee. In pratica, solo la vincitrice del titolo ha accesso garantito alla prossima Champions League, il secondo posto se lo giocheranno a fine stagione le squadre dal 2° al 5° posto: la vincente dei playoff si qualifica per il terzo turno di qualificazione della Champions, le altre tre si dovranno accontentare della Coppa UEFA. Analogo discorso per l'Intertoto, con un posto in palio tra la 6a, la 7a, l'8a e la 9a classificata del campionato.

BELGIO
Situazione più fluida a Bruxelles e dintorni. A quattro giornate dal termine, il titolo della Jupiler League se lo giocheranno Anderlecht, primo con 68 punti, e Racing Genk, a quota 66. Nell'ultimo turno i biancomalva hanno superato, non senza difficoltà, il Gent, mentre il Genk ha espugnato il difficile campo del Bruges, grande delusa della stagione.

Il calendario delle ultime giornate non nasconde particolari insidie per le due contendenti: ad aggiudicarsi il titolo sarà la squadra che dimostrerà di avere i nervi più saldi, visto il livello tecnico non Broos eccelso dell'attuale torneo belga. Nelle file dell'Anderlecht molto dipenderà dalla forma del bomber Mémé Tchité, capocannoniere della squadra con 17 reti, e del fantasista Mbark Boussoufa, sul taccuino dei principali club europei. Il Genk, dal canto suo, cercherà di riportare il titolo in Limburgo dopo cinque anni. Comunque vada, la stagione della squadra di Hugo Broos (nella foto) sarà da ricordare: inizio di campionato a cento all'ora (32 punti in 12 partite), primavera più "normale" ma all'insegna dello spettacolo (miglior attacco del torneo) con tanti giocatori in vetrina, dal centravanti Kevin Vandenbergh al difensore di orgine italiana Sebastièn Pocognoli, già prenotato dall'Ajax.



mercoledì 18 aprile 2007

Panorama (parte prima)

Con lo scudetto italiano già ampiamente assegnato (l'ufficialità potrebbe arrivare proprio in queste ore), diamo un'occhiata a quanto accade in giro per l'Europa, a pochi turni dalla conclusione dei principali campionati.



INGHILTERRA
In Premier è lotta a due tra le dominitrici della stagione, Manchester United e Chelsea. Entrambe ancora in corsa in Champions League, le due compagini si contenderanno anche la prestigiosa FA Cup, dopo aver eliminato nel weekend Watford e Balckburn. In campionato i favori del pronostico sono per i Red Devils, che possono gestire sei punti di vantaggio pur avendo giocato una partita in più. A meno di clamorosi passi falsi di una delle due contendenti, il titolo si deciderà mercoledì 9 maggio, quando i Blues ospiteranno la squadra di Ferguson a Stamford Bridge, tre giorni dopo aver reso visita all'Arsenal.

SPAGNA
Dopo mesi d'incertezza la situazione va definendosi anche in Spagna. Il Barcellona ha operato un allungo Rijkaard che potrebbe rivelarsi decisivo: ora i blaugrana hanno quattro punti di vantaggio sul Siviglia, cinque sul Real Madrid e sei sul Valencia. A otto giornate dalla fine, comunque, tutto può ancora succedere. Il prossimo turno propone un interessante Real-Valencia che potrebbe togliere definitivamente dai giochi una delle due squadre.

GERMANIA
Situazione analoga in Bundesliga, con quattro squadre potenzialmente ancora in corsa per il Meisterchale. Lo Schalke 04, dopo la batosta di Monaco, ha ripreso la sua corsa, superando con autorità il Mainz. Gli uomini di Slomka conservano due punti di vantaggio sul Werder Brema, che ha ritrovato brillantezza anche in Europa. A quattro lunghezze dalla capolista resiste la sorpresa Stoccarda, che sabato ospiterà il Bayern, quarto a sei punti dalla vetta, in una sfida spareggio dal sapore antico.

FRANCIA
Tutto deciso, si attende solo l'ufficialità per proclamare campione la squadra dominatrici dell'ultimo lustro, il Lione. Alle spalle dei ragazzi di Houllier, è lotta dura per un posto in Champions, con Tolosa e Lens in pole position. In coda, rischia ancora il Paris Saint Germain, a soli due punti dalla zona retrocessione.



venerdì 13 aprile 2007

L'Europa parla inglese (ma anche un po' spagnolo)

Se la Champions è terreno di conquista delle squadre inglesi (3 semifinaliste su 4 provengono dalla Premier), in UEFA si registra il dominio spagnolo: Osasuna, Siviglia ed Espanyol si sbarazzano rispettivamente di Leverkusen, Tottenham e Benfica e possono continuare a inseguire il successo finale. Uniche superstiti della diarchia anglo-iberica sono il Milan, abbonato ai piani alti del calcio europeo, e il Werder, realtà ormai consolidata della Bundesliga e non solo.



Il doppio confronto tra Tottenham e Siviglia è stato lo spot perfetto di quest'annata calcistica. Due squadre non di primissimo piano all'interno del proprio panorama nazionale (nonostante la stagione brillantissima degli andalusi nella Liga), in grado però di regalare gol ed emozioni in quantità industriale. A Siviglia (sintesi), una settimana fa, le cose si erano subito messe male per i padroni di Kanoute casa: dopo due minuti il Tottenham era già in vantaggio con Robbie Keane, lanciato splendidamente dal bulgaro Dimitar Berbatov. Ci pensava però l'ex Kanouté a rimettere le cose a posto al 19' su rigore, procurato dal brasiliano Adriano. Alla mezz'ora, dopo numerose occasioni da una parte e dall'altra, toccava al russo Kerzhakov portare in vantaggio i padroni di casa: cross di Escudé dalla sinistra, colpo di testa del bomber ex Zenit San Pietroburgo, e il 2-1 è cosa fatta. Nella ripresa, nonostante le emozioni non siano mancate, il risultato restava invariato, lasciando apertissimo il ritorno a White Hart Lane.

Nella tana degli Spurs (sintesi), gremita in ogni ordine di posto, il ritmo è subito infernale: al 3' Poulsen incorna un corner di Martì, Malbranque tenta un rinvio sulla linea di porta ma colpisce male il pallone che termina in rete. Il tecnico di casa Jol è annichilito, e cinque minuti dopo le cose si complicano ulteriormente: Kanouté scambia al limite con Kerzhakov, controlla elegantemente in area e supera Robinson con un destro-sinistro di rara bellezza. L'uno-due degli spagnoli non scoraggia il Tottenham, che prova in tutti i modi a raddrizzare la partita, sostenuto da un pubblico esemplare. Ci provano in serie Zokora, Keane e Berbatov, che coglie anche un palo sul finire del primo tempo. Nella ripresa la musica non cambia, Spurs all'arrembaggio e Siviglia sempre più alle corde. Al 65' Jol decide di richiamare in panchina l'esausto Zokora (giocatore a tratti devastante) per inserire Jermaine Defoe: il piccolo attaccante ci mette 30 secondi per apporre la sua firma sul tabellino del match, con una scaltra deviazione dal limite dell'area piccola. Il Tottenham ci crede, sale in cattedra Berbatov che calamita tutti i palloni che capitano dalle sue parti: su uno di questi il bulgaro pennella un cross dalla destra, la palla arriva a Lennon che in spaccata batte Cobeño. Un altro gol dei padroni di casa riaprirebbe di fatto i giochi, ma le energie e la lucidità vengono meno col passare dei minuti. Il Siviglia controlla il risultato e vola in semifinale, dove troverà la grande sorpresa di questa Coppa UEFA, l'Osasuna.

I navarri, dopo il clamoroso 3-0 rifilato al Leverkusen alla BayArena, si aggiudicano anche la gara di ritorno per 1-0, grazie a un gol di Juanlu al quarto d'ora della ripresa. La semifinale è già un traguardo storico per la squadra del "Cuco" Ziganda, ma un derby è sempre un derby e il Siviglia dovrà prestare attenzione ai cugini, anche se nel doppio confronto di campionato l'Osasuna non è mai riuscito ad andare a segno (0-0 a Pamplona, 2-0 a Siviglia).

L'altra semifinale vedrà di fronte Espanyol e Werder: una sfida sulla carta molto equilibrata, con i tedeschi leggermente favoriti, non foss'altro per la maggior esperienza internazionale. Nei quarti gli spagnoli hanno capitalizzato al massimo il 3-2 ottenuto sul Benfica all'andata al Lluis Companys: a Lisbona i portoghesi hanno dominato la partita, non riuscendo però a sbloccare il risultato. Grande Klose protagonista dello 0-0 del Da Luz, il portiere ospite Gorka Iraizoz, autore di una delle parate più incredibili della stagione.

Il Werder, come da pronostico, ha dato vita con l'AZ ad un quarto di finale all'insegna dello spettacolo. Dopo lo 0-0 di Alkmaar, i verdi di Schaaf hanno fatto valere la legge del Weserstadion imponendosi per 4-1, grazie alle reti di Borowski, Klose (doppietta) e Diego. Agli olandesi non è bastato il gol del promettente Moussa Dembelé, che  aveva illuso Van Gaal alla mezz'ora: a contendere la coppa agli spagnoli ci penserà il Werder.



martedì 3 aprile 2007

Pasqua da Campioni

Il menu pre-pasquale del calcio europeo è ghiottissimo: tra martedì e mercoledì andranno in scena i quarti di finale di Champions League, giovedì sarà la volta della Coppa UEFA, impegnata nella disputa del turno analogo.

Le squadre italiane rimaste in lizza, tutte nella massima competizione, sono due, Roma e Milan. Più Lampard ricchi i contingenti spagnolo (4 formazioni), inglese (idem) e tedesco (3). Completano il lotto due squadre olandesi (AZ e PSV) e una portoghese, il Benfica. Non c'è traccia del calcio scandinavo, così come fallimentare è stata l'annata delle compagini francesi. Tra le 16 elette non c'è nessuna rappresentante dell'Europa orientale, cosa che desta una certa sorpresa dopo i recenti exploit di Steaua Bucarest (semifinale UEFA l'anno scorso) e CSKA Mosca (vittoria nel 2004/05).

Detto dei quarti di finale di UEFA, concentriamoci sui quattro incroci che definiranno le quattro semifinaliste di Champions League.

MILAN-BAYERN MONACO
I rossoneri sono reduci dal pareggio di Roma, buono dal punto di vista del risultato, meno da quello del gioco. In questa stagione hanno però dimostrato più volte di sapersi trasformare nelle notti europee, e la doppia sfida con il Bayern non dovrebbe fare eccezione. I bavaresi, privi degli squalificati Kahn e Van Bommel, hanno rialzato la testa in Bundesliga contro lo Schalke, e si presentano al confronto di San Siro con grande fiducia.

PSV-LIVERPOOL
I Reds hanno impressionato sabato pomeriggio contro l'Arsenal: grande velocità, ritmo e un Crouch in forma smagliante. Ad Eindhoven presumibilmente la musica sarà diversa, anche se i biancorossi di Koeman in Eredivisie hanno evidenziato una pessima condizione: dopo aver ceduto di schianto all'Ajax (1-5), sabato non sono andati oltre l'1-1 contro il NAC Breda, salvati solo da uno splendido gol di Farfan.

ROMA-MANCHESTER UNITED
La sfida più affascinante, almeno per i nostri colori. I giallorossi affrontano per la prima volta nella loro Ronaldo storia i Red Devils, e voglio onorare al meglio l'appuntamento. La squadra vista contro il Milan ha tutte le carte in regola per mettere in difficoltà l'undici di Ferguson: tecnica, velocità e imprevedibilità. Servirà però un punteggio importante: difficile pensare di ripetere a Old Trafford un'impresa simile a quella di Lione. Tra le mure amiche Rooney e compagni sono un osso durissimo: per informazioni, chiedere al Blackburn, travolto 4-1 sabato pomeriggio in Premier League.

CHELSEA-VALENCIA
Mourinho e Quique non lo ammetteranno mai, ma entrambi sanno che dall'incrocio delle loro squadre uscirà la grande favorita per un posto in finale. I Blues hanno sofferto tantissimo sabato a Watford (1-0 al 92'), ma non prendono gol in Premier dal 20 gennaio (2-0 ad Anfield): da quel momento 630 minuti di imbattibilità e sette vittorie consecutive. Meno bene sta il Valencia che, dopo aver eliminato l'Inter, ha inanellato un pareggio in extremis a Pamplona, una sconfitta casalinga contro il Racing Santander e un successo per 3-2 al Mestalla sull'Espanyol. La qualità di alcuni elementi (Villa, Joaquin, Vicente, Silva) può comunque garantire agli spagnoli il colpaccio a Stamford Bridge, in una gara che si preannuncia molto equilibrata.