lunedì 3 settembre 2007

Di sorteggi e altre quisquilie

I sorteggi di Champions e la finale di Supercoppa hanno inaugurato la stagione 2006/2007 del grande calcio internazionale. In realtà, tra Intertoto, preliminari e trofei più o meno ufficiali, il pallone europeo non è mai andato in vacanza: Premier e Bundesliga sono già alla quarta giornata, in Ligue 1 si è disputato il settimo turno e in Russia e Scandinavia i campionati nazionali sono in pieno svolgimento.



L'incontro tra Milan e Siviglia e la definizione dei gironi di Champions League rappresentano però il primo vero spartiacque della stagione che va ad incominciare. Della sfida di Monaco tanto si è scritto e detto, in relazione soprattutto alla tragica scomparsa del centrocampista sivigliano Antonio Puerta. Sul campo, in un clima
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francamente surreale, il Milan ha confermato la sua attidine europea conquistando l'ennesimo trofeo di una bacheca sempre più ricca. Nessuna recriminazione per la squadra di Juande Ramos, che si appresta a disputare una Champions da protagonista.



Iniziamo la nostra analisi della massima competizione continentale proprio dal girone degli andalusi, cui manca solo la formalità AEK per ufficializzare la propria presenza nel gruppo H della Champions. Difficile, quasi impossibile, che i gialloneri ateniesi riescano stasera a ribaltare il 2-0 subito in terra di Spagna. Più facile, decisamente, il futuro compito del Siviglia, che per guadagnarsi la qualificazione agli ottavi dovrà sbarazzarsi di Slavia Praga e Steaua Bucarest, dando per scontato il passaggio del turno da parte dell'Arsenal. I cechi dello Slavia sono stati artefici della maggiore sorpresa dei preliminari, eliminando un Ajax comunque lontano dai fasti anche più recenti. La Steaua può contare sull'esperienza di Hagi in panchina e sul talento di Dica in campo: nessuna delle due comunque dovrebbe presentare insidie particolari per Kanoutè e compagni.



Ma vediamo con ordine la composizione degli altri raggruppamenti. Nel girone A, Marsiglia e Porto si giocheranno un posto a fianco del Liverpool negli ottavi, con il Besiktas nel ruolo di "quarto incomodo". Incertissimo il gruppo B, con tre "top club" come Chelsea, Valencia e Schalke, oltre al rientrante Rosenborg: inglesi e spagnoli sono favoriti, ma a Gelsenkirchen e dintorni la pensano diversamente.



Lotta a tre anche nel girone C, col Real Madrid scortato da Lazio e Werder Brema: a completare il lotto un Castillo
Olympiakos
orfano di Nery Castillo, andato a comporre un tandem di livello assoluto con Cristiano Lucarelli a Donetsk. Proprio lo Shakhtar potrebbe essere la sopresa del girone D, dove il Milan ritroverà le vecchie conoscenze Celtic e Benfica: rossoneri a parte, un gruppo equilibratissimo. Grande incertezza anche nel girone E, dove un Lione in fase calante dovrà guardarsi dal rampante Stoccarda, mentre Barcellona e Rangers sulla carta occuperanno rispettivamente prima e ultima piazza.



Chiudono il quadro i gironi di Roma e Inter: per entrambe la qualificazione è ampiamente alla portata. I giallorossi nel gruppo F ritrovano il Manchester United, unico incrocio pericoloso a fronte di due concorrenti abbordabili come Dinamo Kiev e Sporting Lisbona. All'Inter, testa di serie del girone G, l'urna ha riservato PSV, CSKA Mosca e Fenerbahçe, avversari di qualità piuttosto modesta. I turchi hanno perso la stella Tuncay, passato al Middlesbrough, gli olandesi si sono visti sfilare dal Villarreal Arouna Koné, mentre i russi hanno mantenuto l'ossatura - vincente ma un po' logora - della squadra trionfatrice in UEFA due anni fa.



Una Champions che promette, come sempre, spettacolo e qualche noia di troppo sul finire dei gironi, in attesa del rendez vous di febbraio. Un torneo orfano di grandi squadre come il già citato Ajax, il Bayern Monaco e la Juventus, che però viaggiano con il vento in poppa nei rispettivi campionati. I bavaresi, in particolare, hanno allestito una squadra in grado di dominare in patria e in Europa, anche se quest'anno dovranno accontentarsi della vetrina meno prestigiosa, quella della Coppa UEFA.