lunedì 12 marzo 2007

Un passo indietro

E' passato qualche giorno dalla notte dedicata alla Coppa UEFA. Nel frattempo, in giro per l'Europa, qualcosa è successo. In Spagna Barça e Real hanno dato vita ad un Clásico dai contorni epici; a Milano è andato in scena un derby pomeridiano, nostalgico e "sovversivo", nel senso che ha ribaltato i verdetti del mercoledì di Champions, consegnando definitivamente all'Inter lo Scudetto; in Germania si è registrata una serie di pareggi che ha lasciato inalterata la situazione in testa alla classifica, con lo Schalke in preoccupante flessione; Oltremanica s'è dato spazio all'FA Cup, con Chelsea e Manchester fermate rispettivamente da Tottenham e Middlesbrough; contestualmente è finito il sogno del Plymouth Argyle, eliminato da un Watford desideroso di rivincite dopo una Premier fallimentare.

Ma facciamo un passo indietro, per analizzare la serata di giovedì scorso dedicata all'andata degli ottavi di Coppa UEFA.

Il colpaccio è firmato Werder Brema che, grazie alla zampata nel finale di Hugo Almeida, ha espugnato il Balaídos di Vigo, ipotecando la qualificazione. Il Celta non è mai entrato in partita, confermando il suo momento difficile.

Restando nella penisola iberica, grande impresa anche dello Shakhtar, capace d'imporre il 2-2 al Siviglia capolista della Liga. Gli ucraini dimostrano di essere squadra solida e pericolosa, mentre gli andalusi pagano forse lo scotto dopo lo splendido 2-1 sul Barcellona in campionato: al rigore di Martì rispondono il ceco Hübschman e il brasiliano Matuzalem (sempre dagli undici metri), due dei migliori interpreti della multinazionale di Lucescu; a due minuti dal termine il redivivo Maresca trasforma il terzo rigore di giornata e tiene in corsa i suoi.

Grande impressione desta l'Osasuna in quel di Glasgow: i Rangers (che nel weekend conquisteranno un effimero Old Firm ai danni del Celtic quasi campione), soffrono per lunghi tratti i navarri che, passati in vantaggio con Raúl García, sfiorano più volte il raddoppio. Nel recupero Hemdani firma il beffardo 1-1, ma a Pamplona gli scozzesi dovranno cambiare decisamente registro se vorranno conquistare i quarti di finale.

Meno brillante la prova dell'Espanyol in terra d'Israele, al cospetto di un Maccabi Haifa tutt'altro che rassegnato al ruolo di vittima sacrificale. I verdi di Roni Levy mettono paura ai catalani con Colautti e Rafaelov, prima di tremare per la traversa colpita da Moha. La gara si chiude a reti inviolate, lasciando all'Espanyol buone chance per il ritorno in casa propria.

Si chiude sul 2-1 la sfida del Parco dei Principi tra PSG e Benfica: i portoghesi passano subito in vantaggio con Simao, ben servito da Nélson (nella foto), uno dei migliori esterni d'Europa al momento. Il PSG accusa il colpo e rischia di capitolare, ma al 35' un gol fortunoso di Pauleta beffa i suoi connazionali; quattro minuti dopo Pierre-Alain Frau firma il 2-1 sfruttanto al meglio una giocata d'alta scuola di Bonaventure Kalou. Giovedì sera all'Estadio da Luz ci sarà da divertirsi.

Stesso risultato per l'altra squadra francese impegnata negli ottavi, il Lens, che supera il Bayer Leverkusen grazie ad un rigore di Cousin. L'incontro è equilibrato, ma a destare miglior impressione sono i tedeschi che, dopo lo svantaggio iniziale firmato Monterrubio, rialzano la testa con il tunisino Haggui, bravo ad insaccare su calcio d'angolo. Nel finale lo stesso Haggui causerà il rigore del 2-1, facendosi anche espellere. Il risultato è comunque favorevole ai ragazzi di Skibbe, che alla BayArena potranno accontentarsi di un successo di misura.

Serata di grazia per le squadre inglesi. Il Tottenham s'impone a Braga sullo Sporting per 3-2, al termine di un secondo tempo ricco di emozioni: apre le danze Robbie Keane al 57', raddoppia Malbranque al 72', Paulo Jorge e Zé Carlos rimettono in carreggiata i portoghesi, ma ancora Keane al 92' chiude i conti su bell'invito di Zokora.

Succede tutto (o quasi) nel primo tempo invece a St James' Park, dove il Newcastle fa un sol boccone dello scriteriato AZ di Van Gaal. Deus ex machina della partita è il nigeriano Martins, che s'infila come un coltello nel burro della difesa olandese: due gol e mezzo per lui nel 4-2 finale, firmato anche da Dyer, Arveladze e Koevermans.

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