venerdì 16 marzo 2007

Fino all'ultimo respiro

Con ancora negli occhi l'impresa di Andrés Palop in quel di Donetsk, analizziamo il sorteggio dei quarti di finale di coppa UEFA.

AZ ALMAAR-WERDER BREMA
Gli olandesi, autori di una spettacolare rimonta sul Newcastle, sono una delle realtà più belle del calcio europeo: dopo la cura-Adriaanse, culminata nella semifinale UEFA del 2005, l'AZ si è affidato a Louis Van Gaal, desideroso di rivincite dopo l'infelice parentesi alla guida della nazionale orange. L'ex tecnico di Ajax e Barcellona ha proseguito il lavoro del suo predecessore, mantenendo i biancorossi nell'élite nazionale e continentale. La qualità del progetto-AZ è testimoniata dalle scelte di Van Basten, che ha incluso ben 4 giocatori dell'Alkmaar (i difensori Jaliens e De Cler, il centrocampista De Zeeuw e l'attaccante Koevermans) nella lista dei convocati per le sfide contro Romania e Slovenia.

L'andata al St James' Park aveva messo fortemente a rischio il passaggio del turno, ma i ragazzi di Van Gaal non si sono dati per vinti e con un secco 2-0, frutto di una pressione costante e di qualche rischio in difesa, hanno conquistato i quarti di finale. Quarti nei quali affronteranno il Werder Brema, avversario tutt'altro che morbido. I tedeschi, che negli ottavi hanno eliminato il Celta, dispongono di sufficiente esperienza e qualità per raggiungere le semifinali, ma per avere ragione degli olandesi avranno bisogno di ritrovare la vena di qualche mese fa.

BAYER LEVERKUSEN-OSASUNA
Se la sfida tra AZ e Werder promette spettacolo, l'incrocio tra Bayer e Osasuna si prospetta all'insegna dell'equlibrio e dei tatticismi. I tedeschi, in verità, hanno messo in mostra contro il Lens un discreto arsenale offensivo, alimentato dall'esperto Barbarez e dal discontinuo ma talentuoso Voronin. I due sono supportati da una batteria di uomini dal gol facile come Stefan Kiessling, Tranquillo Barnetta e Bernd Schneider, senza dimenticare l'apporto del "nuovo Ramelow" Simon Rolfes. L'Osasuna punta tutto sulla solidità del suo reparto arretrato, non disponendo i navarri di fenomenali terminali offensivi, ad esclusione forse del giovane Soldado. La squadra vista nel doppio confronto con i Rangers ha destato comunque un'ottima impressione, soprattutto sul piano dell'intensità e della concentrazione.

SIVIGLIA-TOTTENHAM
Gli andalusi, come detto, hanno agguantato i quarti per i capelli, trovando i supplementari al 94' con un'incornata dell'estremo difensore Palop. La squadra di Juande Ramos, comunque, ha messo in mostra anche contro lo Shakhtar il solito calcio d'alto livello, fatto di passaggi rapidi e sovrapposizioni sulle fasce. Non a caso, Dani Alves e soci sono in testa nella Liga e si avviano verso un finale di stagione entusiasmante. Il Tottenham, dal canto suo, cercherà di riscattare in Europa l'ennesima annata anonima in Premier League. E dire che la rosa a disposizione di Martin Jol è tutt'altro che priva di talento: dal bomber bulgaro Berbatov al talentuoso Aaron Lennon, passando per Zokora, Robbie Keane e Defoe. Come dimostrato dal pirotecnico 6-4 complessivo rifilato allo Sporting Braga, gli Spurs sono capaci di tutto e, se sapranno gestire i 90' del Sánchez Pizjuán, potranno giocarsi la qualificazione davanti al proprio pubblico.

ESPANYOL-BENFICA
L'ultimo quarto mette di fronte Espanyol e Benfica, due squadre in buona salute e dalle grandi ambizioni. Entrambe infatti, puntano con decisione alla vittoria finale, gli spagnoli come obiettivo primario della stagione, i portoghesi con un occhio al campionato, ancora da contendere ai rivali di sempre del Porto. Questo aspetto potrebbe rivelarsi non secondario: sul campo i lusitani sembrano avere qualcosa in più in termini di esperienza e talento (il 3-1 al PSG lo dimostra, Simao e compagni a tratti hanno sciorinato ottimo calcio), ma la "fame" dell'Espanyol, unita all'estro di De la Peña e Luis García (grandi protagonisti ieri del 4-0 al Maccabi Haifa), potrebbero far pendere la bilancia dalla parte dei Periquitos.

4 commenti:

la rochelle ha detto...

di solito il gol di un portiere fa godere ma solo a metà perchè significa pareggio... in questo caso palop si è superato, perchè ha consentito ai suoi di giocarsela e vincere ai supplementari. però questa dei gol dei portieri sta diventando una vera e propria corrente di pensiero: robinson, amelia, palop solo negli ultimi 4 mesi. che stia cambiando il modo in cui i portieri pensano il proprio ruolo?

Antonio Giusto ha detto...

Il gol del portiere è un evento raro, ma comunque possibile. Non penso che stia cambiando il modo di pensare il ruolo di portiere: per Robinson e Amelia è addirittura il secondo gol, dipende dai giocatori.

per Giuliano: posso aggiungere il tuo blog alla lista dei link che c'è sul mio blog?

Anonimo ha detto...

Sicuramente i portieri hanno cambiato radicalmente il modo d'interpretare il ruolo, soprattutto dall'introduzione del fuorigioco sistematico e delle nuove regole che li costringono ad utilizzare più spesso i piedi.

Alcuni si sono talmente specializzati nel calciare il pallone da scalare le classifiche dei cannonieri: basti pensare a Chilavert o a Rogerio Ceni, che tutt'ora detiene il record di reti messe a segno da un numero uno.

Gli episodi di Robinson, Amelia e Palop invece sono piuttosto casuali, secondo me. Non è detto però che, a partire dal loro esempio, non s'inauguri una tendenza. Alla fine sono ancora pochi i portieri che tentano la fortuna in area avversaria: visti i risultati forse varrebbe la pena provarci un po' più spesso!

Per Antonio:
Certo, ci mancherebbe! Ho dato un'occhiata al tuo blog e lo trovo molto interessante, oltre che "complementare" al mio: ti metto subito tra i link.

A presto!

Anonimo ha detto...

siviglia-tottenahm è il più interessante sulla carta