venerdì 16 gennaio 2009

Rotta verso Nord

Un breve appunto per chi passerà di qui prossimamente: il blog - l'avrete capito da soli - langue ormai da mesi e dubito che tornerò ad aggiornarlo in futuro. L'idea di occuparsi di calcio europeo, in maniera ampia Fan_2 e al tempo stesso dettagliata, era quanto meno utopica: meglio circostanziare l'analisi ad un campionato o tutt'al più a un'area geografica. Da qui l'idea di "Calcio Svedese", un nuovo blog dove concentrare articoli e discussioni sul torneo che da anni mi appassiona, non foss'altro perché ci gioca, con alterne fortune, la mia squadra del cuore, l'IFK Göteborg. L'idea, tutta da verificare, sarebbe quella di offrire una panoramica sul calcio di Stoccolma, Göteborg, Malmö e dintorni, con qualche "puntata" nelle vicine Danimarca, Norvegia, Finlandia e - perché no? - Islanda e Isole Fär Oer. Vedremo. Intanto vi rimando al nuovo indirizzo (calciosvedese.blogspot.com), sperando di ritrovarvi numerosi.



sabato 7 giugno 2008

Euro 2008

Euro2008
Eurocalcio è in "vacanza" ormai da mesi, ma un post per l'occasione è d'obbligo: da domani cominceranno gli aggiornamenti del blog Europei di calcio 2008, curato da me e da altri cinque compagni di viaggio: Carlo Pizzigoni (curatore del "Bar delle Antille" e collaboratore fra gli altri del Guerin Sportivo e di Gazzetta.it), Valentino Tola ("Calcio Spagnolo"), Antonio Giusto ("Calcio d' Angolo"), Alec Cordolcini ("Settimana Sportiva" e "Guerin Sportivo") e Alberto Farinone ("Calcio Russo", collaboratore di "Tutto Mercato" e "Recontra Golazo"). Un modo diverso per seguire la massima competizione calcistica continentale, con commenti sintetici e "fuori dal coro". A presto!



giovedì 18 ottobre 2007

Dalla Russia con amore

Il 2-1 della Russia sull'Inghilterra è stato il risultato più eclatante del mercoledì europeo: non tanto per il punteggio in sé, quanto per il fatto che la sconfitta di Mosca potrebbe costare ai ragazzi di McLaren l'eliminazione dall'Europeo. Lo spettacolo offerto dai 85.000 del Luzhniki è stato straordinario: cori, bandiere England
e fumogeni che neanche per un derby o una finale di Champions. Il tutto per spingere gli undici in campo all'unico risultato utile, la vittoria. Alla squadra di Hiddink, infatti, serviva il successo per restare in corsa e potersi giocare tutto nelle ultime due sfide contro Israele e Andorra. Così è stato, mentre all'Inghilterra ora potrebbe non bastare una vittoria nella sfida di Wembley contro la Croazia.




Nonostante gli inglesi possano recriminare per l'errata valutazione dell'arbitro in occasione del rigore del momentaneo 1-1 (il fallo di Rooney su Ziryanov era nettamente fuori area), il successo della Russia è più che meritato: nel primo tempo la squadra di Hiddink, troppo compassata, ha sofferto la fisicità degli inglesi e la rapidità di Owen e Rooney (splendido il suo destro al volo per il provvisorio 0-1), ma nella ripresa ha dominato l'incontro, legittimando in più di un'occasione una superiorità territoriale nettissima. Certo, McLaren ci ha messo del suo, dimenticandosi Lampard in panchina e presentando come terzino sinistro il centrale di ruolo Lescott. Questo non toglie che la prova della Russia sia stata quantomai brillante: assestata la difesa, puntellato il centrocampo con l'ingresso di Torbinskiy e rinfrescato l'attacco con il cambio Kerzhakov-Pavlyuchenko, Hiddink ha dimostrato ancora una volta di saper leggere magistralmente la partita, Pavlyuchenko
anche quando questi prendono una brutta piega per le sue squadre. L'eroe della serata, Roman Pavlyuchenko, è un giocatore estremamente interessante, punta di diamante di una generazione di elementi di talento che stanno facendo la fortuna delle grandi squadre ex-sovietiche. Nello Spartak Mosca, oltre a Pavlyuchenko, si stanno mettendo in mostra Torbinskiy e Bilyaletdinov che, a dispetto di un nome impronunciabile, è un centrocampista di ottima qualità. A livello di talento puro, il giocatore più interessante di Russia al momento è sicuramente Andrei Arshavin, trequartista-attaccante dello Zenit San Pietroburgo: pur tendendo a nascondersi spesso nelle pieghe del match, possiede un dribbling e una rapidità notevoli, accompagnati da una fantasia non comune a quelle latitudini. Detto dell'ormai "famoso" Zhirkov del CSKA Mosca (già vincitore di una Coppa Uefa con il suo club), un'ala velocissima dall'ottimo sinistro, tra gli eroi della serata di mercoledì c'è sicuramente anche Vladimir Gabulov, giovane portiere del Kuban Krasnodar: chiamato a sostituire il titolare Akinfeev (altro grande talento), il 23enne numero uno non lo ha fatto rimpiangere, mostrandosi sicuro e reattivo.

La serata calcistica europea, comunque, non ha lesinato sorprese: oltre al tonfo della Scozia in Georgia, Frick
spiccano le imprese - a volte riuscite, a volte solo sfiorate - di diverse piccole realtà del panorama internazionale. Su tutte, il secco 3-0 con cui il Liechtenstein ha superato l'Islanda: la squadra del Principato, trascinata da Thomas Beck e Mario Frick, ha colto così la sua seconda vittoria nel girone, dopo il successo sulla Lettonia del marzo scorso. Ottimo anche il pari strappato da Cipro a Dublino, anche se ormai la nazionale di Anastasiadis non è più una sorpresa. Vanno vicine al colpaccio, invece, Kazakistan e San Marino: gli asiatici cedono solo al 90' di fronte al Portogallo, mentre i ragazzi del Titano cedono onorevolmente al Galles per 1-2.

A proposito di Russia, da qualche mese è online un blog interamente dedicato al football di Mosca e dintorni: nato sulla falsariga dell'ottimo calciospagnolo.blogspot.com, calciorusso.blogspot.com offre una panoramica puntuale e precisa su quanto avviene all'ombra del Cremlino, calcisticamente parlando.



giovedì 4 ottobre 2007

C'è del buono in Scandinavia

Sul Guerin Sportivo della settimana scorsa Marco Zunino ha dedicato un pezzo ai nuovi talenti del calcio scandinavo. Senza nulla togliere all'esperto giornalista dello storico settimanale bolognese, l'elenco dei giovani Guerin
virgulti nordeuropei presentava diverse lacune, nonché un paio di esagerazioni purtroppo tipiche di un certo tipo di giornalismo nostrano.



Doverosa innanzitutto una premessa: il livello di Allsvenskan e Tippeliagaen, da qualche anno a questa parte, è tutt'altro che eccelso. Le conseguenze della sentenza Bosman e il rigido sistema fiscale di questi paesi hanno contribuito alla fuga dei giocatori migliori, spesso in tenera età. I tornei locali vivono di un apparente equilibrio che in realtà è un deciso livellamento verso il basso, nonostante le recentissime prestazioni di Rosenborg, Elfsborg, Hammarby e AIK nelle coppe europee lascino intravedere qualche buona prospettiva.



In Svezia la nota lieta della stagione è il ritorno al vertice dell'IFK Göteborg, società-guida del calcio scandinavo negli anni '80-'90. I Blåvitt, complice una situazione finanziaria infelice, hanno puntato tutto sui giovani e i risultati cominciano ad arrivare. Accanto ai veterani Niclas Alexandersson e Bengt Andersson, si stanno affermando diversi giocatori interessanti: al di là del reclamizzato Nicklas Bärkroth, poco più che un Wernbloom
bambino (15 anni), sono i più maturi Pontus Wernbloom, Ragnar Sigurdsson e Gustav Svensson ad aver guidato il rilancio dell'ex squadra di Sven Göran Eriksson. Il primo è un centrocampista di quantità riconvertito in attaccante: ben messo fisicamente (185 x 85), lotta su ogni pallone come fosse l'ultimo, non disdegnando la conclusione personale o la giocata ad effetto. Colonna dell'Under 21, ha già esordito in Nazionale. Sigurdsson è una scoperta di Håkan Mild, ex centrocampista ora direttore sportivo dell'IFK: centrale difensivo, ormai titolare fisso della Nazionale islandese, ha tutto per diventare un difensore di livello internazionale. Gustav Svensson è la grande sorpresa della stagione: partito in sordina, come quarta scelta del reparto arretrato, si è ritagliato pian piano uno spazio importante nella zona nevraglica del campo. Ora è titolare fisso nella mediana biancoblù, dove impressiona per  grinta e dinamismo, ai quali abbina una tecnica non disprezzabile: in molti lo vorrebbero già nel giro della Nazionale maggiore.

Si è un po' perso per strada, invece, Andres Vasquez, il folletto di origini peruviane diventato famoso per un gol in rabona nel maggio scorso. Le qualità non gli mancano, ma un fisico ancora acerbo e una personalità poco spiccata ne hanno frenato l'ascesa. Riprendendo gli altri giocatori citati da Zunino, si può notare come nessuno di questi sia più di primo pelo: ad eccezione di Albin Ekdal, sfortunato talento classe '89 del piccolo Brommapojkarna, gli altri sono tutti giocatori affermati, o in attesa di consacrazione. Ishizaki ha fallito nella sua prima esperienza al Genoa, e tutto lascia pensare che la sua dimensione sia l'Allsvenskan o tutt'al più un campionato di medio profilo (Francia-Olanda); Hysén non ha convinto del tutto al Sunderland ed è in cerca di rilancio nella natia Göteborg; Djuric e Toivonen non sembrano ancora pronti, soprattutto mentalmente, per un torneo più impegnativo dell'Allsvenskan.

Decisamente più interessante appare César Santin del sorprendente Kalmar, fresco vincitore della Coppa di Santin
Svezia e ancora in lotta per il titolo. Il brasiliano è un attaccante mobile dai piedi raffinati, una sorta di incrocio tra l'ex Malmö Afonso Alves e il bomber dell'AZ Ari, consacratosi proprio in riva al Mar Baltico, dove nel 2006 aveva conquistato il titolo di capocannoniere. Non più giovanissimo, Santin merita comunque una chance in un torneo di maggior prestigio. Un altro "brasiliano di Svezia" da tenere d'occhio è Wilton Figueredo, ex di AIK e GAIS: dopo aver fatto ammattire le difese di mezza Scandinavia, ha scelto di monetizzare in Qatar, ma potrebbe cavarsela bene anche su palcoscenici più prestigiosi. Restando in tema di attaccanti, doverosa una segnalazione per Johan Oremo, attaccante 21enne del Gefle: dopo la partenza per l'Olanda di Marcus Berg, è lui il più promettente attaccante del campionato, anche se la tecnica è ancora da sgrezzare.

Come sottolineato da Zunino, in Norvegia la qualità media dei giocatori è più bassa, non foss'altro perché storicamente la Tippeligaen è un campionato più duro e "fisico" di quanto non sia l'Allsvenskan. Detto del talento di Tarik Elyounoussi, ragazzo di origini marocchine la cui tecnica ha ben poco da spartire con quella di compagni e avversari, si fa fatica a intravedere prospetti interessanti per il futuro. I migliori giocatori del torneo sono Sapara_2

tutti elementi di grande esperienza: da Thorstein Helstad e Martin Andresen del Brann, a Steffen Iversen del Rosenborg, per non parlare degli stagionati bomber Peter Ijeh e Daniel Nannskog. La stella assoluta del campionato, lo slovacco Marek Sapara del Rosenborg, ha già 25 anni, ma resta uno dei pochi elementi con un possibile futuro all'estero.

Un discorso a parte lo merita la colonia africana presente a Oslo e dintorni. Nel sorprendente Stabaek si è imposto il camerunense Somen Tchoyi, attualmente leader della classifica di rendimento del quotidiano popolare VG: si tratta di un centrocampista di quantità, una sorta di Viera dei fiordi, bravo nell'assist quanto negli inserimenti offensivi. Non male anche il suo collega del Rosenborg Alex Tettey (citato anche da Zunino), meno appariscente di Sapara ma più forte fisicamente. In attacco i campioni di Norvegia possono invece Edu
contare su due interessanti giovani ivoriani: Didier Ya Konan e Abdou Razak Traoré,  talentuosi ma incostanti, non hanno ancora fatto vedere tutto il proprio potenziale. Discorso analogo per il nigeriano del Lyn Ezekiel Bala, poco impiegato dal tecnico Berg. Il suo "gemello" Edu nel frattempo è volato in Germania, nei bassifondi della 2. Bundesliga: uno spreco, visto il talento dimostrato dal ragazzo nei mesi trascorsi a Oslo.



lunedì 3 settembre 2007

Di sorteggi e altre quisquilie

I sorteggi di Champions e la finale di Supercoppa hanno inaugurato la stagione 2006/2007 del grande calcio internazionale. In realtà, tra Intertoto, preliminari e trofei più o meno ufficiali, il pallone europeo non è mai andato in vacanza: Premier e Bundesliga sono già alla quarta giornata, in Ligue 1 si è disputato il settimo turno e in Russia e Scandinavia i campionati nazionali sono in pieno svolgimento.



L'incontro tra Milan e Siviglia e la definizione dei gironi di Champions League rappresentano però il primo vero spartiacque della stagione che va ad incominciare. Della sfida di Monaco tanto si è scritto e detto, in relazione soprattutto alla tragica scomparsa del centrocampista sivigliano Antonio Puerta. Sul campo, in un clima
Champions_2
francamente surreale, il Milan ha confermato la sua attidine europea conquistando l'ennesimo trofeo di una bacheca sempre più ricca. Nessuna recriminazione per la squadra di Juande Ramos, che si appresta a disputare una Champions da protagonista.



Iniziamo la nostra analisi della massima competizione continentale proprio dal girone degli andalusi, cui manca solo la formalità AEK per ufficializzare la propria presenza nel gruppo H della Champions. Difficile, quasi impossibile, che i gialloneri ateniesi riescano stasera a ribaltare il 2-0 subito in terra di Spagna. Più facile, decisamente, il futuro compito del Siviglia, che per guadagnarsi la qualificazione agli ottavi dovrà sbarazzarsi di Slavia Praga e Steaua Bucarest, dando per scontato il passaggio del turno da parte dell'Arsenal. I cechi dello Slavia sono stati artefici della maggiore sorpresa dei preliminari, eliminando un Ajax comunque lontano dai fasti anche più recenti. La Steaua può contare sull'esperienza di Hagi in panchina e sul talento di Dica in campo: nessuna delle due comunque dovrebbe presentare insidie particolari per Kanoutè e compagni.



Ma vediamo con ordine la composizione degli altri raggruppamenti. Nel girone A, Marsiglia e Porto si giocheranno un posto a fianco del Liverpool negli ottavi, con il Besiktas nel ruolo di "quarto incomodo". Incertissimo il gruppo B, con tre "top club" come Chelsea, Valencia e Schalke, oltre al rientrante Rosenborg: inglesi e spagnoli sono favoriti, ma a Gelsenkirchen e dintorni la pensano diversamente.



Lotta a tre anche nel girone C, col Real Madrid scortato da Lazio e Werder Brema: a completare il lotto un Castillo
Olympiakos
orfano di Nery Castillo, andato a comporre un tandem di livello assoluto con Cristiano Lucarelli a Donetsk. Proprio lo Shakhtar potrebbe essere la sopresa del girone D, dove il Milan ritroverà le vecchie conoscenze Celtic e Benfica: rossoneri a parte, un gruppo equilibratissimo. Grande incertezza anche nel girone E, dove un Lione in fase calante dovrà guardarsi dal rampante Stoccarda, mentre Barcellona e Rangers sulla carta occuperanno rispettivamente prima e ultima piazza.



Chiudono il quadro i gironi di Roma e Inter: per entrambe la qualificazione è ampiamente alla portata. I giallorossi nel gruppo F ritrovano il Manchester United, unico incrocio pericoloso a fronte di due concorrenti abbordabili come Dinamo Kiev e Sporting Lisbona. All'Inter, testa di serie del girone G, l'urna ha riservato PSV, CSKA Mosca e Fenerbahçe, avversari di qualità piuttosto modesta. I turchi hanno perso la stella Tuncay, passato al Middlesbrough, gli olandesi si sono visti sfilare dal Villarreal Arouna Koné, mentre i russi hanno mantenuto l'ossatura - vincente ma un po' logora - della squadra trionfatrice in UEFA due anni fa.



Una Champions che promette, come sempre, spettacolo e qualche noia di troppo sul finire dei gironi, in attesa del rendez vous di febbraio. Un torneo orfano di grandi squadre come il già citato Ajax, il Bayern Monaco e la Juventus, che però viaggiano con il vento in poppa nei rispettivi campionati. I bavaresi, in particolare, hanno allestito una squadra in grado di dominare in patria e in Europa, anche se quest'anno dovranno accontentarsi della vetrina meno prestigiosa, quella della Coppa UEFA.