venerdì 3 agosto 2007

Calcio d'estate (ma non troppo)

Breve aggiornamento estivo, prima di un paio di settimane di pausa, causa "latitanza" dal pc.



Mentre in Europa le squadre partecipanti ai maggiori campionati stanno scaldando i motori per la prossima stagione, si sono concluse due importanti kermesse internazionali, la Coppa America e la Coppa d'Asia, più due tornei giovanili, il Mondiale Under 20 e l'Europeo Under 19, che mai come quest'anno hanno avuto una certa ribalta mediatica anche nel nostro paese.



Della Coppa America molto abbiamo scritto nelle settimane scorse: l'epilogo ha premiato il Brasile "europeo" di Dunga che, pur non schierando le sue stelle più conclamate, ha avuto la meglio in finale sull'Argentina. A
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decidere il match sono stati un lampo di Julio Baptista (al centro in questi giorni di diverse voci di mercato), un'autorete di Ayala e un gol di Dani Alves, esterno del Siviglia stranamente ignorato dalla grandi del vecchio continente. Difficile dire se il successo della Selecao sia stato meritato, visto il torneo tutt'altro che entusiasmante condotto da Robinho e compagni, certo è che il "flop" dell'Argentina è stato clamoroso. La squadra di Basile aveva dominato la fase di qualificazione, travolgendo Perù e Messico con un complessivo 7-0. In finale, complice la giornata-no di un Riquelme quanto mai "mudo", l'albiceleste s'è spenta come neve al sole, confermando un'attitudine alla sconfitta purtroppo costante negli appuntamenti che contano.



Bella e vincente, invece, è stata l'Argentina trionfatrice a Toronto, nel Mondiale Under 20 che ha consacrato Dimaria
il talento della stella Aguero. I giovani argentini hanno superato in finale la sorprendente Repubblica Ceca, giunta all'atto conclusivo dopo aver eliminato la Spagna nei quarti e l'Austria in semifinale. Il successo dell'albiceleste era comunque ampiamente prevedibile vista la quantità di talento a disposizione del tecnico Hugo Tocalli: al di là del "mostro" Agüero, gente come Maxi Moralez, Ever Banega, Mauro Zarate e Angel Di Maria ha un futuro assicurato nel firmamento del calcio mondiale.

Nel solco della tradizione anche all'Europeo Under 19, svoltosi in Austria a meno di un anno da Euro 2008. A conquistare il trofeo è stata la Spagna di Juan Santisteban, che ha Niguez_2
confermato la
supremazia delle Furie Rosse in questa competizione, già vinta nel 2002, nel 2004 e nel 2006. Leader assoluti della squadra spagnola sono stati il centrocampista dell'Athletic Bilbao Javi Martinez e l'attaccante del Valencia Aaron Niguez, entrambi già pronti per una ribalta d'alto livello (il primo è già stabilmente nel giro della prima squadra). Il torneo ha portato alla ribalta anche altri giocatori di ottima prospettiva come i tedeschi Mesut Özil (Schalke 04) e Änis Ben-Hatira (Amburgo), i greci Sotiris Ninis (Panathinaikos) e Konstantinos Mitroglou (Olympiakos), per finire con il francese Kevin Monnet-Paquet del Lens.



Decisamente impronosticabile era il successo dell'Iraq in Coppa d'Asia, vuoi per le note vicende riguardanti Baghdad e dintorni, vuoi per una tradizione decisamente avversa alla squadra mesopotamica nella storia della competizione (mai sul podio, si ricorda solo un quarto posto nell'edizione del '76). Se a questoIraq_2
si aggiunge che la Coppa era terreno di conquista di Giappone e Arabia Saudita da oltre vent'anni (dal 1984 in poi tre successi sauditi e tre giapponesi), si capisce come il trionfo della squadra di Jorvan Vieira sia stato sorprendente. Tecnicamente povera, la nazionale irachena ha beneficiato di un calendario piuttosto agevole,
che l'ha condotta non senza qualche patema d'animo in finale: superato il girone che comprendeva Australia (pessima, a proposito, la coppa dei kangaroos), Thailandia e Oman, l'Iraq nei quarti non ha avuto problemi a sbarazzarsi del Vietnam per 2-0. In semifinale, al primo vero scontro di fuoco, Mahmoud e compagni hanno costretto la Corea del Sud a due supplementari, per aggiudicarsi poi il match ai calci di rigore. In finale, contro la favoritissima Arabia Saudita, è stato il solito Younis Mahmoud a firmare lo storico 1-0, tra lo stupore e la gioia generali, anche del tecnico avversario Helio, che sportivamente ha sottolineato come il successo dell'Iraq rappresenti qualcosa di più che un semplice trionfo sportivo.