Se la vittoria del Manchester a Lille rientra nell'ordine naturale delle cose, al di là del contesto in cui è maturata ("furbata" di Giggs e conseguente reazione ingiustificata di Bodmer e compagni), le altre sfide degli ottavi di finale hanno regalato diverse sorprese.
Su tutte spicca la disfatta del Barcellona al Camp Nou, al cospetto di un Liverpool ormai abbonato agli scalpi d'autore. La squadra di Benitez, tutt'altro che irresistibile in Premier League, ottiene il massimo risultato col minimo sforzo: dopo il vantaggio di

Soprendente, ma solo per chi non segue con attenzione la Eredivisie, anche il successo del PSV sull'Arsenal. I biancorossi di Eindhoven non hanno disputato una grandissima partita, subendo per lunghi tratti i Gunners, ma l'1-0 di ieri è frutto di una buona organizzazione difensiva e della valorizzazione di alcuni elementi non ancora famosi ma di sicuro valore: il portiere Gomes, autore di alcuni pregevoli interventi, è forse quanto di meglio proponga il sempre più ampio ventaglio di portieri brasiliani; il suo connazionale Alex forma con il giovane portoghese Da Costa (classe '86) una coppia centrale di tutto rispetto, così come di qualità sono gli esterni Kromkamp e Salcido; a centrocampo l'esperienza di Cocu è decisiva, e in attacco la velocità di Koné e Diego Tardelli garantisce continua pressione sulle difese avversarie (in attesa del rientro di Farfan e Kluivert). La stella di giornata è però l'ecuadoregno Edison Mendez, un guastatore dalla lunga falcata e dal tiro fulminante: per informazioni, chiedere a Lehmann, costretto a raccogliere in fondo alla rete il suo fendente al quarto d'ora della ripresa.
Nella sfida "galattica" di Madrid tra Real e Bayern torna sugli scudi capitan Raul, troppo spesso relegato al ruolo di attore non protagonista nel calderone di stelle merengue. Il numero 7 madridista firma una doppietta che sa tanto di amarcord, in un 3-2 che mette in parte a tacere le critiche alle due grandi di Spagna e Germania. I problemi per Capello e Hitzfeld rimangono, ma la determinazione e l'impegno profusi martedì al Bernabeu dalle rispettive formazioni dimostrano che l'aria di Champions può fare miracoli.
L'Inter schiacciasassi di Mancini si trova a dover fare i conti con il talento di Villa e Silva, stelle di un Valencia ormai maturo per puntare con decisione al successo finale: al Mestalla tutto può succedere - Ibra e compagni sono capaci di ogni impresa - ma al momento la bilancia pende decisamente a favore dei ragazzi di Quique.
La Roma, dal canto suo, tiene testa al reclamizzatissimo Lione di Houllier, una splendida macchina da gioco se si esclude la fase conclusiva: se non gira Juninho, Fred, Govou e Malouda sono quasi inutili, per non parlare dell'impalpabile Baros di questi tempi. Spalletti può tentare il colpaccio, così come non dovrebbe avere grossi problemi il Milan a sbarazzarsi del Celtic dopo il soporifero 0-0 di Glasgow. Tutto facile, sulla carta, anche per il Chelsea: l'1-1 strappato con Sheva ad Oporto dà ampie garanzie, sempre che quel geniaccio di Quaresma non tiri fuori dal cilindro una magia delle sue...
5 commenti:
vamos valencia vamos !!
Silva è un buon giocatore. Farà strada...
imparato molto
good start
imparato molto
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