Se la Champions è terreno di conquista delle squadre inglesi (3 semifinaliste su 4 provengono dalla Premier), in UEFA si registra il dominio spagnolo: Osasuna, Siviglia ed Espanyol si sbarazzano rispettivamente di Leverkusen, Tottenham e Benfica e possono continuare a inseguire il successo finale. Uniche superstiti della diarchia anglo-iberica sono il Milan, abbonato ai piani alti del calcio europeo, e il Werder, realtà ormai consolidata della Bundesliga e non solo.
Il doppio confronto tra Tottenham e Siviglia è stato lo spot perfetto di quest'annata calcistica. Due squadre non di primissimo piano all'interno del proprio panorama nazionale (nonostante la stagione brillantissima degli andalusi nella Liga), in grado però di regalare gol ed emozioni in quantità industriale. A Siviglia (sintesi), una settimana fa, le cose si erano subito messe male per i padroni di
casa: dopo due minuti il Tottenham era già in vantaggio con Robbie Keane, lanciato splendidamente dal bulgaro Dimitar Berbatov. Ci pensava però l'ex Kanouté a rimettere le cose a posto al 19' su rigore, procurato dal brasiliano Adriano. Alla mezz'ora, dopo numerose occasioni da una parte e dall'altra, toccava al russo Kerzhakov portare in vantaggio i padroni di casa: cross di Escudé dalla sinistra, colpo di testa del bomber ex Zenit San Pietroburgo, e il 2-1 è cosa fatta. Nella ripresa, nonostante le emozioni non siano mancate, il risultato restava invariato, lasciando apertissimo il ritorno a White Hart Lane.
Nella tana degli Spurs (sintesi), gremita in ogni ordine di posto, il ritmo è subito infernale: al 3' Poulsen incorna un corner di Martì, Malbranque tenta un rinvio sulla linea di porta ma colpisce male il pallone che termina in rete. Il tecnico di casa Jol è annichilito, e cinque minuti dopo le cose si complicano ulteriormente: Kanouté scambia al limite con Kerzhakov, controlla elegantemente in area e supera Robinson con un destro-sinistro di rara bellezza. L'uno-due degli spagnoli non scoraggia il Tottenham, che prova in tutti i modi a raddrizzare la partita, sostenuto da un pubblico esemplare. Ci provano in serie Zokora, Keane e Berbatov, che coglie anche un palo sul finire del primo tempo. Nella ripresa la musica non cambia, Spurs all'arrembaggio e Siviglia sempre più alle corde. Al 65' Jol decide di richiamare in panchina l'esausto Zokora (giocatore a tratti devastante) per inserire Jermaine Defoe: il piccolo attaccante ci mette 30 secondi per apporre la sua firma sul tabellino del match, con una scaltra deviazione dal limite dell'area piccola. Il Tottenham ci crede, sale in cattedra Berbatov che calamita tutti i palloni che capitano dalle sue parti: su uno di questi il bulgaro pennella un cross dalla destra, la palla arriva a Lennon che in spaccata batte Cobeño. Un altro gol dei padroni di casa riaprirebbe di fatto i giochi, ma le energie e la lucidità vengono meno col passare dei minuti. Il Siviglia controlla il risultato e vola in semifinale, dove troverà la grande sorpresa di questa Coppa UEFA, l'Osasuna.
I navarri, dopo il clamoroso 3-0 rifilato al Leverkusen alla BayArena, si aggiudicano anche la gara di ritorno per 1-0, grazie a un gol di Juanlu al quarto d'ora della ripresa. La semifinale è già un traguardo storico per la squadra del "Cuco" Ziganda, ma un derby è sempre un derby e il Siviglia dovrà prestare attenzione ai cugini, anche se nel doppio confronto di campionato l'Osasuna non è mai riuscito ad andare a segno (0-0 a Pamplona, 2-0 a Siviglia).
L'altra semifinale vedrà di fronte Espanyol e Werder: una sfida sulla carta molto equilibrata, con i tedeschi leggermente favoriti, non foss'altro per la maggior esperienza internazionale. Nei quarti gli spagnoli hanno capitalizzato al massimo il 3-2 ottenuto sul Benfica all'andata al Lluis Companys: a Lisbona i portoghesi hanno dominato la partita, non riuscendo però a sbloccare il risultato. Grande
protagonista dello 0-0 del Da Luz, il portiere ospite Gorka Iraizoz, autore di una delle parate più incredibili della stagione.
Il Werder, come da pronostico, ha dato vita con l'AZ ad un quarto di finale all'insegna dello spettacolo. Dopo lo 0-0 di Alkmaar, i verdi di Schaaf hanno fatto valere la legge del Weserstadion imponendosi per 4-1, grazie alle reti di Borowski, Klose (doppietta) e Diego. Agli olandesi non è bastato il gol del promettente Moussa Dembelé, che aveva illuso Van Gaal alla mezz'ora: a contendere la coppa agli spagnoli ci penserà il Werder.