venerdì 15 giugno 2007

L'Europa in miniatura

I Campionati Europei Under 21 entrano nel vivo. Ieri si è completata la seconda giornata dei gironi eliminatori: proviamo a stilare un bilancio della manifestazione in attesa dei verdetti defintivi.



Nel gruppo A i padroni di casa (e detentori del trofeo) dell'Olanda si sono già garantiti un posto in semifinale, superando nelle prime due partite Israele e Portogallo. Gli orange si giocheranno il primo posto nel derby con il Belgio, bisognoso di un pari per conquistare la seconda piazza ai danni del Portogallo, cui potrebbe non Under_2

bastare un successo sul già eliminato Israele.



Situazione analoga nel gruppo B, dove la Serbia è sicura del passaggio del turno dopo le vittorie di misura su Italia e Repubblica Ceca. L'Italia, dopo la sconfitta all'esordio contro i balcanici, non è andata oltre il 2-2 contro l'Inghilterra, un risultato che con ogni probabilità costerà agli azzurrini la qualificazione. Nell'ultimo turno, infatti, l'Inghilterra giocherà contro una Serbia demotivatata, e alla squadra di Casiraghi l'eventuale successo sui cechi varrebbe solo per conquistare lo spareggio-Olimpiadi: l'Inghilterra, in caso di qualificazione, non potrebbe partecipare ai Giochi di Pechino, lasciando il suo posto alla vincente dello spareggio tra le terze classificate dei due gironi.

Se il passo falso con la Serbia ci poteva stare, vista la compattezza e la maturità dimostrata anche ieri dalla compagine di Djukic, il pareggio con l'Inghilterra non ha attenuanti. La squadra di Pearce era in pratica una nazionale B, viste le innumerevoli assenze (il "traditore" Bentley, gli infortunati Richards e Walcott, e le stelle Nugent
Rooney, Walcott, Downing, Lennon e Bent, tutti potenzialmente eleggibili per questo Europeo, ma ormai nel giro della nazionale maggiore). Se si escudono Nugent, Taylor e Reo-Cocker, il resto della rosa a disposizione di Pearce è composto da onesti pedatori e nulla più.

Decisamente sottotono è apparsa anche la Repubblica Ceca, nazionale tradizionalmente interessante a livello giovanile. Nessun "nuovo Nedved" all'orizzonte, ha destato una buona impressione il portiere Zlamal, erede designato di Blazek allo Sparta Praga. Interessanti anche il centrale di difesa Hubnik dell'Fc Mosca e l'esterno Pudil dello Slovan Liberec. Piuttosto deludenti le stelle annunciate, Blazek e Fillo, mentre non si è visto il possente centravanti Holenda.

Bella e vincente, la Serbia ha messo in mostra il gioello Jankovic, già protagonista nella Liga con il Maiorca. Meno appariscenti ma ugualmente importanti si stanno rivelando i suoi compagni di reparto Milovanovic e
Smiljanic, prospetti delle grandi di Belgrado, Stella Rossa e Partizan. Jankovic_2E se in attacco i vari Mrdja, Rakic e Babovic non hanno convinto del tutto, la difesa può contare su elementi di sicuro avvenire come Ivanovic, Kolarov e Basta.

Tornando al gruppo A, non si può non elogiare il torneo fin qui disputato dall'Olanda. I padroni di casa, sulla carta più deboli di due anni fa, quando conquistarono il titolo sospinti dai gol di Huntelaar, hanno messo in mostra il gioco di gran lunga più convincente del torneo. Gran parte del merito va a Foppe de Haan, tecnico di esperienza, forgiatosi nel laboratorio-Hereenveen, da lui guidato per ben 19 stagioni. Nel suo classico 4-3-3 spiccano l'attaccante dell'Ajax Ryan Babel e il centrocampista del Feyenoord Royston DrentheDrenthe, fin qui miglior giocatore
della competizione. Compatta anche la difesa, con la coppia centrale Vlaar-Donk praticamente perfetta.

Decisamente deludente, invece, l'Europeo del Portogallo, squadra sulla carta di grande qualità. Dopo il deludente 0-0 con il Belgio, i lusitani hanno sofferto il gran ritmo dell'Olanda, che ha imbrigliato efficacemente i palleggiatori di José Couceiro. Lento e prevedibile Joao Moutinho, confusionario Manuel Fernandes, l'unico a salvarsi è stato Veloso, autore tra l'altro di un bellissimo gol su punizione nel 2-1 subito dagli orange. In attacco Hugo Almeida s'è dannato l'anima per sfruttare il lavoro di Nani (piuttosto evanescente), Varela e Yannick Djalò, brillante all'esordio e dimenticato in panchina nella seconda partita.

Onesto, infine, il torneo di  Israele e Belgio, con questi ultimi bravi ad aggiudicarsi lo scontro diretto con il Mirallas
minimo sforzo. Se gli asiatici potevano ritenersi soddisfatti della qualificazione alla fase finale, i Diavoli Rossi sono andati oltre, prenotando un posto per le semifinali. L'esperienza di Pocognoli, Vanden Borre, Martens e Blondel ha avuto la meglio sul talento di Ben Sahar, furetto classe '89 del Chelsea. Menzione particolare, in casa belga, per l'autore del gol decisivo Kevin Mirallas, attaccante del Lille dal radioso futuro.



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